(AGI) - Mosca, 2 mar. - La "Marcia contro la paura", comequalche giornalista russo ha ribattezzato la manifestazione inmemoria dell'ex vice premier e oppositore Boris Nemtsov, uccisovenerdi' notte davanti al Cremlino, ha portato in piazza oggi aMosca circa 70.000 persone (secondo le cifre degliorganizzatori) con slogan come 'Io non ho paura' e 'Lapropaganda uccide'. La polizia stima che i manifestanti fossero16mila.
La stazione della metropolitana, dove era statoconvocato il raduno, e' stata chiusa per l'enorme afflusso digente, mentre alcuni manifestanti hanno aspettato anche fino adue ore, prima di superare i pochi metal detector, attraversocui tutti dovevano passare per le via delle rigide misure disicurezza dispiegate. Un corteo ordinato e silenzioso ha percorso il tragittodalla piazza Slovianskaya - nel quartiere di Kitai Gorod - finoal ponte Bolshoi Moskvoretski, dove Nemtsov e' stato freddatocon quattro colpi di pistola mentre tornava a casa, con ladonna che frequentava: la giovane modella ucraina AnnaDuritskaya.
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Vietate le bandiere politiche, molti deimanifestanti avevano in mano il tricolore russo listato alutto; un simbolo di grande significato, in un momento in cuila propaganda ufficiale accusa lo sparuto movimentod'opposizione di essere "nemico della patria". La marcia -inizialmente convocata come azione di protesta contro la crisie le politiche del governo - e' stata tra quelle piu'partecipate nella storia della Russia di Vladimir Putin e si e'conclusa senza incidenti di rilievo, tranne l'arresto e ladetenzione del deputato ucraino Alexei Goncharenko. Solo quandoil corteo - aperto da uno striscione con la scritta "Gli eroinon muoiono" - e' arrivato alla base del ponte, a pochi metridalla piazza Rossa, qualcuno ha iniziato a urlare "Una Russiasenza Putin", "La Russia sara' libera", come nellemanifestazioni del 2012 contro il ritorno di VladimirVladimirovich alla presidenza.
"E' forse la prima volta che siurlano slogan del genere cosi' vicino al Cremlino", facevanotare Maria, 25 anni, studentessa di giornalismo, venuta condue garofani in mano da deporre sull'improvvisato memorialeall'oppositore ucciso, meta da ieri del pellegrinaggio deimoscoviti. Maria, come tanti altri in piazza oggi, e' da annisostenitrice dell'altra figura di spicco dell'opposizione extraparlamentare russa: Aleksei Nalvany, il grande assente alcorteo di oggi, perche' in carcere fino al 6 marzo per averdistribuito nella metropolitana volantini sulla manifestazione.
Le ipotesi su chi e perche' abbia ucciso "Boris", comeormai tutti chiamano con affetto Nemtsov, sono meno numerosetra la gente in piazza che su giornali e tv: niente terrorismoislamico, ne' delitto passionale, ne' servizi segretioccidentali, intenzionati a provocare una rivoluzione coloratain Russia. Secondo la maggior parte delle persone a uccidereNemtsov e' stato "il potere" (vlast, in russo), volente onolente. "Le autorita' hanno creato un clima di odio,inimicizia e persecuzione liquidando come traditori i membridell'opposizione", ha denunciato l'ex deputato, Gennady Gudkov.
Vladimir Milov, ex vice ministro dell'Energia e tra icollaboratori dell'oppositore assassinato, ha spiegato allastampa che "Boris era scomodo per diversi motivi, non ultimo ilsuo carisma e il fatto che in Occidente promuoveva l'idea disanzioni contro Mosca, come fece per esempio con un articolosul Wall Street Journal gia' due anni fa". Milov non ha dubbi:"Si tratta di un'azione ben pianificata dai servizi segreti,magari col coinvolgimento di caucasici, ma certo solo l'Fsbpoteva colpire cosi' in pieno centro una figura come la sua". Mikhail Kasyanov, ex primo ministro e a sua voltaportabandiera dell'opposizione, ha proposto di dedicare aNemtsov il ponte su cui e' stato ucciso, mentre si sono gia'aperti sondaggi in internet sull'opportunita' di erigergli unmonumento.
Il comune di Mosca si e' detto disponibile, ma oggiin molti si stupivano che nessuna delle autorita' abbia neppureproposto una giornata di lutto nazionale. Il giornalista Serghei Strokan, del quotidiano Kommersant,ha ricordato un'ultima conversazione con Nemtsov quando alladomanda su quale fosse la differenza tra l'Ucraina e la Russia,il politico aveva risposto: "L'Ucraina e' un manicomio, ma neimanicomi si puo' ancora guarire. la Russia e' un cimitero". Iniziative in ricordo del politico assassinato si sonosvolte oggi anche a San Pietroburgo e in altre citta' comeNizhni Novgorod, Vladimir e Kazan. (AGI)