Mosca blocca l'accesso a LinkedIn "viola la legge sulla privacy"
Il social network professionale chiude dalla prossima settimana

Mosca - Il tribunale di Mosca ha ordinato il blocco del servizio web LinkedIn, con l'accusa di violare la norma che dispone l'archiviazione dei dati personali in Russia. "Il tribunale municipale di Mosca ha riconosciuto oggi legale il blocco di Linkedin", ha dichiarato il portavoce del tribunale Uliana Solopova, spiegando il rigetto dell'appello che il social network aveva mosso contro la decisione presa in prima istanza ad agosto scorso da un altro tribunale moscovita.
L'agenzia governativa di vigilanza sulle telecomunicazioni, Roskomnadzor, aveva denunciato LinkedIn per violazione della legge che obbliga i servizi di messaggeria, i motori di riceca e le reti sociali estere a depositare i dati personali dei rispettivi utenti russi. Malgrado le vivaci critiche degli internauti, la legge è entrata in vigore a settembre 2015. I dati in possesso del social network relativi agli utenti russi sono gestiti, secondo il ricorso dell'agenzia governativa, da LinkedIn Corporation, sita al di fuori del territorio russo. Il blocco operativo del sito web dovrebbe scattare la settimana prossima, nel momento in cui la decisione del tribunale sarà notificata alla Roskomnadzor. Un portavoce del social ha ribattuto spiegando all'agenzia Interfax che non intendono violare i diritti degli utenti che hanno fornito liberamente i propri dati e che "il blocco va, di contro, a violare i diritti dei cittadini che si sono iscritti a questa rete, giacchè non vi avranno più accesso".