Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha definito "totalmente legale" il raid con cui, il 2 gennaio, è stato ucciso a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani. Ma l'amministrazione Trump continua a non fornire prove dell'attacco "imminente" a obiettivi americani che avrebbe spinto il presidente degli Stati Uniti a ordinare il blitz.
"C'è stato un lungo lavoro di intelligence - si è limitato a dire Pompeo - è stato giusto intervenire. L'abbiamo fatto nel modo giusto. Per trovare prove sull'imminente attacco, basta che guardiate a quello che era successo nei giorni prima dell'attacco". Il riferimento sarebbe, oltre che alle proteste di massa davanti all'ambasciata Usa a Baghdad, all'uccisione di un contractor americano a fine dicembre.
Pompeo ha fatto le sue considerazioni nel corso di una conferenza stampa poche ore dopo i funerali in Iran di Soleimani durante i quali, a causa della calca oceanica che ha accompagnato il feretro, vi sono stati 56 morti e 213 feriti.
Washington attende la risposta di Teheran
La tensione resta alta. L'amministrazione Trump si attende una risposta iraniana nel giro di poco. Tra le ipotesi, resta anche il cyberattacco, ma anche un raid fatto con i droni. In un discorso fatto a Kerman, dove era nato Soleimani, il capo dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami, ha promesso di "mettere a fuoco" i luoghi dove vivono gli americani e i loro alleati. "La nostra vendetta - ha detto - sarà dura, forte, definitiva e farà rimpiangere loro di averci attaccato".
Toni diversi, invece, dalla diplomazia iraniana. In un'intervista alla Cnn, il ministro degli Esteri, Javad Zarif, ha definito l'attacco americano "terrorismo di stato", spiegando che Soleimani era arrivato a Baghdad solo in missione diplomatica. Il raid, ha aggiunto Zarif, ha "distrutto la stabilità" in Medio Oriente. "Noi risponderemo - ha annunciato - in modo proporzionale e nel pieno rispetto della legge, non come ha fatto il presidente Trump". Pompeo ha liquidato le dichiarazioni del ministro con una frase: "Credete a quello che dice? È solo un propagandista di prim'ordine".