Migranti: Serbia contro Croazia "come gli ustascia"
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Migranti: Serbia contro Croazia "come gli ustascia"

Migranti: Serbia contro Croazia "come gli ustascia"

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(AGI) - Belgrado, 24 set. - E' ormai scontro aperto tra Croaziae Serbia sulle restrizioni dei transiti alla frontiera, con unoscambio di accuse che ha portato Belgrado ad equiparare ilgoverno di Zagabria agli ustascia, i fascisti croati di AntePavelic che fiancheggiavano la Germania nazista. "Per il lorocarattere discriminatorio, le restrizioni imposte dala Croaziapossono essere paragonate soltanto a misure prese nel passato,all'epoca della Croazia fascista", ha denunciato in una nota ilministero degli Esteri serbo. Alla mezzanotte di mercoledi' la Serbia ha chiuso il valicodi Bajakovo-Batrovci al transito dei Tir con targa croata o chetrasportano merci prodotte in Croazia. Zagabria ha rispostobloccando il passaggio alle auto con targa serba, oltre che aiTir, in un'escalation di tensione che non si vedeva dai tempidelle guerre di indipendenza dalla Jugoslavia degli anni '90. Quello di Bajakovo-Batrovci e' l'ultimo degli otto valichitra i due Paesi che e' rimasto aperto dopo che la scorsasettimana e' esplosa la polemica sul transito dei migranti, conla Croazia che ha chiuso gli altri sette per rallentarel'afflusso di profughi diretti verso l'Ungheria e il restodell'Ue. Lunedi' la Croazia, membro dell'Ue a differenza dellaSerbia, aveva aveva bloccato i camion in arrivo dal suo vicinoper costringere Belgrado a ridirigere i migranti verso ilblindatissimo confine ungherese. Martedi' Zagabria avevalasciato passare i camion con merci deperibili, una decisioneche aveva suscitato la protesta degli altri camionisti bloccatiala frontiera serba. La Croazia sostiene che lascia ancora passare le auto alvalico di Tovarnik-Sid e che comunque le sue restrizioni nonriguardano i cittadini serbi ma soltanto i mezzi immatricolatiin Serbia. In poco piu' di una settimana, sono oltre 44.000 imigranti entrati in Croazia dalla Serbia, con 9.000 soltantonella giornata di martedi'. La Turchia teme che il numero deiprofughi siriani diretti verso l'Europa possa arrivare a "settemilioni" e per questo chiede all'Ue di favorire la creazione diuna "zona sicura" nel nord della Siria, per accogliere glisfollati e fermare l'esodo. E' il contenuto di una lettera cheil premier di Ankara, Ahmet Davutoglu, ha fatto recapitare allariunione dei leader dei Ventotto svoltasi mercoledi' aBruxelles, attraverso il collega bulgaro, Boiko Borissov. L'idea e' quella di un'area protetta in cui confluiscanogli aiuti internazionali, in modo che i siriani possano essereassistiti senza bisogno di allontanarsi dalla loro terra. Allazona sicura potrebbero anche fare ritorno su base volontaria iprofughi fuggiti nei Paesi vicini e in Europa. Davutogli haavvertito che, "senza un'area protetta, piu' di sette milionidi siriani potrebbero partire verso l'Europa e questoapprofondira' la crisi umanitaria e provochera' conseguenzepolitiche ancora piu' tangibili". Il premier turco ha lamentato "una totale mancanza disolidarieta' dalla comunita' internazionale" e ha avvertito cheil suo Paese e' al limite della capacita' d'accoglienza. Laseconda fase della missione europea contro gli scafisti cheprevede il sequestro e la distruzione dei barconi in acqueinternazionali "partira' il 7 ottobre".: lo ha annunciatol'Alto rappresentante della politica estera Ue, FedericaMogherini, nel corso di una visita al comando generale dellamissione Eunavfor a Roma. "Nella prima fase della missione - haspiegato Mogherini - abbiamo raccolto informazioni diintelligence e le abbiamo condivise tra gli Stati membri,quindi adesso sappiamo esattamente come funzionano le reti deitrafficanti, come funzionano le reti dei criminali chetrafficano gli esseri umani e siamo pronti a passare allaseconda fase". "Questa, nel concreto, ha spiegato l'Altorappresentante, significhera' poter fermare le barche che usanoi trafficanti e scortare i barconi carichi di migranti.Significhera' inoltre poter assicurare i trafficanti allagiustizia, in questo caso alla giustizia italiana, perche'possano essere giudicati. Significhera' anche sequestrare leimbarcazione che usano e tutto il materiale tecnologicoutilizzato per le loro attivita'". (AGI).
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