(AGI) - Bruxelles, 24 set. - I capi di Stato e di governo Ue,confrontati ancora una volta in un vertice notturno (duratooltre 6 ore) sull'emergenza immigrazione, l'hanno definita "unacrisi senza precedenti", e hanno raggiunto l'obiettivo,dichiarato dal presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, diaffrontarla superando le divisioni che si sono evidenziatenelle ultime settimane. Soprattutto rispetto a quei paesi,Slovacchia Repubblica ceca Ungheria e Romania, che ieri hannovotato contro il meccanismo di redistribuzione di 120 milaprofughi da Italia e Grecia. Questa sera i leader hanno fatto "un passo avanti moltosignificativo" secondo il presidente del Consiglio MatteoRenzi, che ha ricordato che l'Europa e' giunta con tre mesi diritardo sulla posizione che l'Italia aveva espresso gia' quandoaveva chiesto, e ottenuto, un vertice straordinario in aprile,dopo il nuovo tragico naufragio al largo di Lampedusa. Fra le "misure prioritarie" decise oggi, quella che prevedeche, entro il mese di novembre "al piu' tardi", sarannorealizzati i cosiddetti "hotspot" nei quali le istituzioni e leagenzie assisteranno i paesi in prima lineanell'identificazione, registrazione e raccolta di improntedigitali dei migranti e allo stesso tempo saranno realizzati laredistribuzione e i rimpatri. I leader chiedono anche di "rispondere alle esigenzeurgenti dei rifugiati nella regione aiutando l'alto commissarioper i rifugiati, il programma mondiale per il cibo e le altreagenzie con almeno un milione aggiuntivo". Ancora, e' previstal'assistenza per il Libano, la Giordania, la Turchia e glialtri paesi alle prese con la crisi dei rifugiati siriani,anche attraverso un "aumento sostanziale" del fondo dedicato . Inoltre, si punta a rafforzare il dialogo con la Turchia,il cui presidente sara' a Bruxelles il 5 ottobre, ad assisterei paesi dei Balcani occidentali a gestire i flussi dirifugiati, ad aumentare i fondi per affrontare le cause dellemigrazioni nei paesi di origine, rafforzare la sorveglianza aiconfini, attivare immediatamente le misure per il piano deirimpatri e aumentare i fondi destinati alle tematiche connesseall'asilo e alle migrazioni. Quanto alla Siria, si insiste perche' siano aumentati glisforzi internazionali per trovare una soluzione alla guerra,che "ha costretto 12 milioni di persone a lasciare le lorocase". Su questo si registra l'apertura di Angela Merkel alcoinvolgimento "anche" di Bashar "Assad" nelle trattative perporre fine al conflitto. Il prossimo appuntamento per i leader e' gia' fissato peril vertice di meta' ottobre, fra tre settimane. (AGI).