"Nazionalismi ed egoismi non devono mai più risorgere in Europa. La tolleranza e la solidarietà sono il nostro futuro comune". A due giorni dal discorso di Parigi per le celebrazioni della fine della Grande Guerra, Angela Merkel calca di nuovo la scena europea durante la plenaria di Strasburgo e consegna ai deputati del “più grande Parlamento eletto a suffragio universale del mondo” lo stesso messaggio: “l'Europa rimane la nostra migliore chance per avere pace e benessere duraturi e un futuro sicuro".
Le proteste degli euroscettici
La cancelliera tedesca parla per poco meno di mezz’ora, spesso interrotta da applausi scroscianti e da sonori ululati di protesta dell’ala euroscettica dell’emiciclo e premette che dice che "la solidarietà e tolleranza sono l'anima dell'Europa, valori fondamentali dell'idea europea". L’Unione ha affrontato molte sfide in questi decenni, dice Merkel, dal debito pubblico al terrorismo, dalla migrazione al cambiamento climatico. Ma queste sfide, aggiunge, possono essere affrontate “solo se l'Europa agisce unita e se "trattiamo gli interessi e i bisogni degli altri come nostri. La solidarietà si basa sulla tolleranza e questa è la forza dell'Europa. Fa parte del nostro comune Dna europeo e significa superare gli egoismi nazionali".
“Rispettate la libertà di stampa”
I valori europei vanno difesi, continua Merkel, a cominciare dallo Stato di diritto, dice citando indirettamente Viktor Orban, che malgrado le critiche, come diversi eurodeputati le ricorderanno, continua però a restare saldamente all’interno del partito popolare europeo. “Se si indebolisce lo Stato di diritto in un paese o si attacca la libertà di stampa in un paese, lo si fa in tutta l'Unione”, dice Merkel. E lo stesso vale per la tenuta dei conti, aggiunge guardando all’Italia, perché chi pensa “da solo di risolvere i problemi facendo nuovo debito, ignora gli impegni presi e mette in discussione le basi per la forza e la stabilità dell'Europa e dell’area dell'euro".
Il “completamento della Nato”
La Ue deve “parlare con una sola voce sul palcoscenico mondiale”, continua Merkel e per farlo deve avere una politica estera comune. Ma questo è possibile solo abbandonando la politica dell’unanimità e mettendo mano alla revisione dei trattati. “L’Europa deve prendere il suo destino più saldamente nelle sue mani, perché i tempi in cui potremo contare senza riserve sugli altri sono finiti", aggiunge annunciando apertamente l’appoggio della Germania alla proposta di Emmanuel Macron di creare un “vero” esercito europeo: una forza “non contro la Nato, ma un complemento della Nato", precisa rispondendo a Donald Trump, per far capire al mondo che " non ci sarà mai più una guerra tra paesi europei".
La ferita della questione migratoria
Merkel dedica un passaggio del suo discorso alla gestione migratoria, dramma e ferita dell’Unione che tanto terreno ha consegnato alla destra sovranista, afferma la necessità di controlli di frontiera dipendenti da Frontex (su cui l’Italia non è d’accordo) e ripete che serve un sistema comune europeo di asilo. Poi aggiunge che per superare crisi dei rifugiati e dei migranti “è necessario rinunciare a un pezzettino di sovranita' nazionale per poter fare qualcosa in comune: sulla crisi dei rifugiati e dei profughi l'Europa non e' ancora cosi' unita come avrei voluto".
I socialisti non la risparmiano
La tensione europeista di Merkel è applaudita da gran parte dell’aula più volte, e anche contestata dalla fazione euroscettica. Ma molti deputati, anche saldamente europeisti, non fanno sconti alla cancelliera. Al di là delle scontate critiche dell’ala destra (“Grazie signora Merkel, perché senza di lei Brexit non ci sarebbe mai stata”, dice Nigel Farage), la leader di Berlino incassa le critiche dei Verdi e dei Socialisti, che la accusano di avere più volte bloccato i progetti europei di riforme per tornaconto interni. "Sono tedesca, e so bene che la Germania non sempre si è comportata come avrebbe dovuto”, incassa Merkel. Ma poi ripete che malgrado le divisioni e le posizioni distanti “l'Europa rimane la nostra migliore chance per avere pace e benessere duraturo e un futuro sicuro". La I Guerra “deve farci capire che cosa succede quando le nazioni non hanno rispetto le une delle altre, quando delle comunità falliscono. Per questo non dobbiamo sprecare questa grande chance, lo dobbiamo a noi, alle generazioni precedenti e a quelle future". "I nazionalismi e gli egoismi non devono mai più avere la possibilità di risorgere in Europa, tolleranza e la solidarietà sono il nostro futuro comune”.