Gerusalemme - Il governo israeliano ha annunciato la costruzione di 800 nuove abitazioni negli insediamenti ebraici nel territorio palestinese occupato. Lo ha reso noto il quotidiano israeliano Haaretz. Nel corso di una riunione del suo gabinetto di governo, ieri, il premier, Benjamin Netanyahu, ha comunicato l'ampliamento dell'insediamento di Maale Adumin con 560 case e delle colonie di Ramot, Har Homa e Gilo, in prossimità di Gerusalemme, con altri 240 immobili. Secondo il quotidiano, la decisione e' la risposta all'escalation di violenza la scorsa settimana, quando sono morti due israeliani e sei sono rimasti feriti; e al pressing nei confronti di Netanyahu da parte di membri del suo gabinetto di sicurezza, riunitosi d'urgenza proprio sabato.
L'ampliamento degli insediamenti cerca anche di "compensare" l'approvazione della costruzione di 600 nuove abitazioni per il quartiere palestinese di Beit Safafa, a Gerusalemme, e il congelamento della crescita per un insediamento ebraico vicino, quello di Givat Hamatos, almeno secondo fonti israeliane citate dal quotidiano. "Questa è una guerra prolungata contro il terrorismo. Una lotta che ha i suoi alti e bassi. Usiamo vari mezzi, comprese misure aggressive che abbiamo usato nel passato", ha detto Netanyahu in un comunicato sull'onda delle violenze degli ultimi giorni. Giovedì un'adolescente di 13 anni, Halel Yafa Ariel, è stata uccisa a casa sua nell'insediamento di Kiryat Arba, a Hebron, da un palestinesi poco piu' grande, appena 17enne, poi ucciso dagli spari di una guardia di sicurezza della colonia. Il giorno seguente, un rabbino e padre di 10 figli e' morto in uno scontro a fuoco sulla strada 60, che attraversa la Cisgiordania da nord a sud. (AGI)