Londra accusa l'Italia, pago' a pirati somali riscatto Pelizzari
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Londra accusa l'Italia, pago' a pirati somali riscatto Pelizzari

Londra accusa l'Italia, pago' a pirati somali riscatto Pelizzari

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(AGI) - Londra, 9 ott. - Dopo il caso del presunto riscatto -voce ripetutamente smentita anche di recente dal governoitaliano - pagato dall'Italia per la liberazione in Siria diGreta Ramelli e Vanessa Marzullo il 15 gennaio scorso, daLondra giunge un duro atto d'accusa contro il presunto ruolodell'intelligence italiana su un altro caso che risale al 2012. "Secondo quanto emerge de da un documento ottenuto da unagenzia di spionaggio (sudafrcana, ndr), l'intelligenceitaliana aiuto' a escogitare una falsa storia sul recupero diostaggi ad opera delle forze di sicurezza (somale) per celareil pagamento di un riscatto". Questo l'incipit della notizia diapertura del sito web del britannico Guardian che ricostruisceil caso della liberazione dell'italiano Bruno Pelizzari e dellacompagna sudafricana, Debbie Calitz, sequestrati il 26 ottobre2010 a bordo della loro barca, assaltata a largo della Tanzaniadai pirati che infestano le acque dell'Africa orientale eliberati a giugno del 2012. Nella versione ufficiale il ministro degli Esteridell'epoca, Mario Terzi, escluse il pagamento di un riscatto,mentre il ministro della Difesa somalo, Hussein Ara Isse, con idue osttaggi al fianco, racconto' appunto di un blitz delleforze di sicurezza locali. Ma in un documento designato "segreto" dei servizi segretisudafricani datato 6 luglio (2012) (ottenuto dalla rete alJazeera e citato in un documentario trasmesso ieri serasull'industria dei riscatti) si legge, scrive il Guardian, cheil capo degli 007 di Pretoria per il Corno d'Africa riferisceche "l'agenzia di intelligenge Aise (l'ex Sismi) pago' unriscatto di 525.000 dollari". E "per nascondere il pagamentodel riscatto l'Aise e la Snsa (gli 007 somali) e gli ostaggiconcordarono di informare la stampa ed il pubblico che il lororilascio era stato il risultato di un'operazione di salvataggiodelle forze di sicurezza somale". Pellizzari e Calitz, prosegue il Guardian, giunsero a Romasu un jet privato il 22 giugno...."e agli ostaggi venne dataistruzione dai funzionari italiani di non rivelare che erastato pagato un riscatto ma piuttosto di dire ai media che ilTfg (governo federale di transizione) somalo li aveva tratti insalvo". Il Guardian aggiunge che "un portavoce del ministero degliEsteri ha dichiarato di non poter commentare su questo casospecifico ma ha ribadito che la posizione italiana sugliostaggi non e' cambiata", riferimento alle dichiarazioni "fattein Parlamento in cui i ministri hanno (sempre) negato chel'Italia paghi riscatti per il rilascio degli ostaggi". Il pezzo del Guardian cita il caso italiano in realta' perrimarcare le differenze di gestione degli ostaggi da parte deidiversi governi, rivendicando un apparente primato morale dellaposizione intransigente degli Usa (anche se l'amministrazioneObama sta cambiando orientamento, non ostacolando piu', difatto, il pagamento di denaro da parte delle famiglie degliostaggi) e del Regno Unito. Anche se il Guardian dimentica di citare il casodell'ingegnere italiano Franco Lamolinara, 47 anni, morto in inNigeria in un blitz fallito proprio delle forze specialibritanniche a marzo del 2012, insieme all'inglese CristopherMcManus. (AGI) .
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