Libia alla comunita' internazionale: "intervenite nel Paese"
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Libia alla comunita' internazionale: "intervenite nel Paese"

Libia alla comunita' internazionale: "intervenite nel Paese"

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(AGI) - Roma, 25 feb. - La Libia continua a chiedere allacomunita' internazionale di intervenire nel Paese, mentre ilministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in visita ufficiale aTunisi, ribadisce che "l'unica via per risolvere la crisi e' lastabilita' politica". Ieri, durante il vertice bilaterale aParigi, Italia e Francia hanno confermato la loro linea diazione comune, precisando che la Libia e' una priorita' perl'Europa, ma che un intervento di peacekeeping non e'all'ordine del giorno. Il presidente Francois Hollande e ilpremier Matteo Renzi hanno chiesto all'Onu un interventodiplomatico piu' forte. Ma i colloqui di riconciliazionemediati dall'inviato delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, ilcui inizio era in programma domani in Marocco, sono statirinviati a data da destinarsi. In Libia sembrano tutti meno propensi al dialogo econcentrati nel cercare di fare in modo di coinvolgere inqualche modo la comunita' internazionale nel conflitto. Tantoche oggi il premier Abdullah al Thani, capo del governointernazionalmente riconosciuto, ha criticato "Usa, GranBretagna e i Paesi dell'Ue per non aver fornito armi". "Lacoalizione dell'Alba Libica (che controlla Tripoli e la regioneoccidentale dallo scorsa estate, ndr) e' parte di una miliziaislamica che riceve armi, munizioni e rifornimenti da tuto ilmondo. Ma l'America e la Gran Bretagna hanno altre idee,contrarie all'interesse del popolo libico", ha spiegato. Sempre oggi e' rimbalzata la notizia che lo Stato islamicopotrebbe possedere grandi quantita' di armi chimiche custoditea Sirte, citta' in cui gli jihadisto sono riusciti adinfiltrarsi. Un funzionario militare libico avrebbe vistograndi quantita' di gas mostarda (iprite) nel campo militare diKhoshom al-Kheil (150 km a sud di Sirte), mentre era incaricatodi sovrintendere al trasferimento di munizioni e viveri persostenere le truppe che circondavano Gheddafi a Sirte durantela rivoluzione libica scoppiata nel 2011. Intanto il generale libico Khalifa Haftar, che sostiene ilgoverno riconosciuto, si sarebbe recato segretamente in Egitto,Paese subito intervenuto militarmente dopo la diffusione di unvideo con la decapitazione di 21 cristiani copti, che pero'secondo gli Usa sarebbe stato falsificato. Secondo ilquotidiano "al Quds al Arabi", il generale "ha ricevuto dalCairo armi da distribuire alle sue truppe in Libia" e intende"istituire e presiedere un consiglio militare simile a quelloistituito in Egitto dopo la caduta di Mubarak, e imporre lalegge marziale nel paese, dopo che avra' sciolto il parlamentodi Tobruk e il governo di Abdullah al Thani". (AGI)
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