Berlino - E' polemica in Germania per una notizia apparsa martedì sulla pagina web del sito ultraconservatore americano Breitbart: si raccontava che la notte di Capodanno a Dortmund "un'orda di un migliaio di uomini" aveva "lanciato fuochi d'artificio contro la polizia" e "dato alle fiamme la Chiesa più antica della Germania, al grido di Allah Akbar". La notizia era attribuita a un sito di notizie locali, Ruhr Nachrichten, che però il giorno dopo ha accusato Breitbart di "utilizzare le notizie per 'fake news', odio e propaganda". E il sito-web tedesco ha anche spiegato come Breitbart abbia accostato due episodi assolutamente non correlati, deformando o esagerando dettagli critici, per dare una visione distorta dell'accaduto.
Cosa è vero
- La notte di Capodanno un migliaio di persone ha festeggiato nella piazza principale di Dortmund la fine del 2016 e tra di essi c'erano "gruppi piccoli e grandi" di giovani e stranieri, ma anche famiglie con bambini.
- Effettivamente la cronaca sul giornale locale raccontava di fuochi d'artificio lanciati dalla folla contro la polizia e che gli agenti avevano chiesto di smettere ma erano stati ignorati.
- Quella notte c'è stato un piccolo incendio causato davvero dai fuochi di artificio, ma a fuoco non è andato il tetto della Chiesa bensì la rete dei ponteggi attorno all'edificio. Tutto è durato 12 minuti, e le fiamme sono state facilmente domate dalla polizia.
- C'erano siriani in piazza, ma festeggiavano il cessate il fuoco nel loro Paese
- La polizia di Dortmund ha definito la nottata "abbastanza tranquilla": le chiamate di soccorso sono state meno della metà rispetto al Capodanno precedente (185 invece che 421).
Cosa è falso
- La "folla" non ha aveva appiccato il fuoco al tetto della Chiesa di St.Reinold
- La Chiesa di St.Reinold non è la più antica della Germania, primato che spetta alla cattedrale di Trier
- Nessuno ha lanciato intenzionalmente i fuochi d'artificio.
- I siriani presenti in piazza non hanno gridato 'Allah Akbar' né sventolato una bandiera di al-Qaeda.
"Quel che è molto pericoloso in questo tipo di notizie è che si diffonde molto rapidamente ed è difficile da ritirare", ha commentato la ministra regionale della giustizia, Eva Kuhne-Hörmann.
#Silvester in #Dortmund: Syrer feiern den Waffenstillstand in ihrem Land. pic.twitter.com/Yxom6nY5QC
— Peter Bandermann (@RN_Bandermann) 31 dicembre 2016
Razzismo, xenofobia e gli altri cavalli di battaglia di Breitbart
Breitbart, vicino all'estrema destra e che ha appoggiato attivamente Donald Trump durante la campagna elettorale, è stato diretto per anni da Steve Bannnon, che il presidente eletto americano ha scelto per un ruolo chiave alla Casa Bianca: sarà lo stratega della linea politica. Ferocemente ostile ad Hillary Clinton e allo stesso establishment repubblicano, Breitbart è diventato, per stessa ammissione di Bannon, l'orgoglioso portavoce della "piattaforma di alt-right", la frangia legata all'ideologia della destra radicale, suprematista e anti-semita. Negli ultimi tempi il sito, già dai tratti fortemente conservatori, ha virato ulteriormente a destra, portando all'esterno voci misogine, complottiste e xenofobe: di recente ha anche alimentato le più varie teorie cospirative: dalla nazionalità non americana di Barack Obama ai rumor sulla salute di Hillary Clinton, passando per l'accusa ad Huma Abedin, braccio destro di Hillary, di essere una spia di Riad. Ora Breitbart starebbe per aprire uffici a Parigi e Berlino proprio per coltivare e promuovere i locali, crescenti movimenti nazional-populisti.
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