Lo sa il New African Magazine, che ogni anno annuncia i 100 africani più influenti. I personaggi entrati nella lista per il 2017 includono: un attivista laureato in Legge all'Università di Harvard, un gruppo di ballerini adolescenti provenienti da una baraccopoli ugandese, un eroe mauritano abolizionista della schiavitù moderna.
Sono solo alcuni dei volti nuovi che vanno a unirsi a già famosi magnati del business, a veri e propri pesi massimi politici e a star dello spettacolo. La lista presenta otto categorie: politica e servizio pubblico; affari e finanza; società civile e attivismo; formazione scolastica; scienza, tecnologia e innovazione; media; arte e cultura; sport. L’analisi viene fatta sia su profili di africani che vivono nel continente, che su quelli della diaspora nominati dai loro pari e dagli addetti ai lavori.
"Ciò che i nostri lettori troveranno piacevole, è la diversità quasi sconcertante di questa lista, in termini di razza, etnia e nazionalità. Questo elenco, se non altro, mostra la bellezza e la potenza della pluralità presente nell’Africa che tutti noi amiamo", ha affermato Omar Ben Yedder, Group Publisher e Managing Director di IC Publications, editore del New African Magazine.
Nigeria al top
Quest’anno nella lista, per la prima volta da quando la rivista ha iniziato a pubblicarla ogni fine anno, ci sono ben 42 donne su 100, il numero più alto di voci femminili fino ad ora. Con 21 partecipanti, la Nigeria è in cima alle nomination, seguita da vicino dal Sud Africa che ha 14 nomi nella lista. In totale l'elenco include persone provenienti da 31 paesi, tra cui 12 dall’Africa francofona. Fra le new entry più popolari c’è la Triplets Ghetto Kids dall’Uganda, un gruppo di ballerini, e il nuovo editore, nato ghanese, di Vogue, Edward Kobina Enninful, così come l’astro nascente del pugilato nei pesi massimi nigeriano-britannico, Anthony Joshua.
Sorprendentemente solo tre capi di stato sono nella lista di quest’anno: Nana Akufo-Addo del Ghana, Paul Kagame del Ruanda e Alpha Conde della Guinea. Anche il vicepresidente della Nigeria, Yemi Osinbajo, è nella lista nella categoria Politica e Servizio Pubblico per come ha servito con mano sicura durante l'assenza forzata del presidente Buhari per gran parte del 2017.
I magnati degli affari Aliko Dangote della Nigeria e Mohammed Dewji della Tanzania sono rientrati nella categoria Business and Finance, che vede anche due nomi che quest'anno sono stati più volte sotto i riflettori dei mass media, l’angolana Isabel dos Santos e Jean-Claude Bastos de Morais. Quest'anno nella categoria Affari ci sono più personaggi di lingua francese e araba rispetto alle edizioni precedenti.
La modella con l'hijab
Tuttavia, forse come un segno dei tempi che cambiano in Africa, la sezione dello spettacolo Arts and Culture ha il maggior numero di voci e la maggior parte dei nuovi nomi. Fa un ritorno in questa categoria Chimamanda Ngozie Adichie, scrittrice nigeriana autrice di sei opere, a cui si uniscono volti nuovi come Adwoa Aboah, modella da copertina metà ghanese e metà inglese, e Halim Adem, modella somala, prima a posare in hijab, il velo nero che copre il capo.
Nella sezione sulla società civile c'è una nuova generazione di attivisti, compresi quelli che combattono per i diritti di persone con disabilità, abitualmente ignorati ma tanto presenti in Africa. Eros Ikponwosa, albina, dalla Nigeria è nella lista per il suo lavoro con la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani per evidenziare la difficile situazione delle persone con albinismo. In tempi di denuncia della schiavitù africana in Libia, è entrato nella lista un eroe della lotta alla schiavitù, il mauritano Biram Dah Abeid.
"I nostri criteri per quest'anno sono stati abbastanza semplici, abbiamo cercato le persone il cui lavoro o la cui attività ha avuto una sorta di effetto trasformante per la società, nel senso di un impatto che si sia tradotto in un cambiamento di percezione o che abbia fornito ispirazione agli altri. Molti nella nostra lista hanno mandato in frantumi retaggi culturali del passato o lo stigma della disabilità e lo hanno fatto con grande coraggio, determinazione e sacrificio personale. Altri hanno prodotto una forza economica in grado di influire sui mercati mondiali ", ha spiegato Anver Versi, l'editore della rivista, che ha aggiunto: "Il talento africano nelle arti, nella cultura, nello sport e nella tecnologia ha anche un enorme impatto sul cambiamento della percezione del mondo nei confronti dell'Africa e della sua gente”.