“Cos’è Guam?”. La piccola isola del Pacifico è salita velocemente agli onori delle cronache per la possibilità che possa diventare il primo vero teatro di guerra tra gli Stati Uniti e la Corea Del Nord. Tra Trump e Kim Jong-Un. PyongYang ha fatto capire che i suoi missili potrebbero facilmente raggiungere le basi militari americane presente nell’isola. Le stesse basi da cui sono partiti gli ultimi caccia a stelle strisce che hanno sorvolato i territori nordcoreani. Eppure, per adesso, Eddie Calvo, governatore di Guam dal 2011, ha annunciato che non esiste alcun pericolo imminente per i suoi abitanti e ha invitato a mantenere la calma. Non è infatti la prima volta che PyongYang rivolge le sue attenzioni, e le sue minacce, verso l’isola. Non sorprende dunque che Guam sia al centro di moltissime ricerche e che sia entrata in classifiche delle “tendenze” di Google e Twitter.
Cos’è Guam?
Guam è un’isoletta, di appena 541 chilometri quadrati (grande quanto Washington), situata nell’oceano Pacifico occidentale. È la più grande delle Isole Marianne nonché quella più meridionale. Si trova a circa 2500 chilometri dalle coste delle Filippine e quasi a 10mila chilometri da quelle di San Francisco.
Da chi è abitata?
I residenti sono circa 163mila ma pochissimi vivono nella capitale, Hagåtña Circa il 40% della sua popolazione è di origine Chamorro, la stirpe indigena che risiedeva a Guam prima dell’arrivo degli occidentali. Il 25% della popolazione è di origine filippina, l’11% micronesiana. Le due lingue più comunemente parlate sono l’inglese e il filippino. Il 72% della popolazione è cattolico.
A chi appartiene?
Dal 1950 Guam possiede lo statuto di territorio degli USA non incorporato, retto da un governatore, eletto ogni 4 anni, e da un congresso locale di 15 membri, il cui mandato dura 2 anni. Per dirlo in parole più semplici: è un territorio che ha stipulato con Washington un rapporto di “libera associazione politica” ma che si riserva la possibilità di affrancarsi tramite referendum. I guamaniani sono attualmente cittadini americani ma non votano per eleggere (pur dando una preferenza) il Presidente e non hanno rappresentanti al Senato.
Chi l’ha scoperta?
Anche se non c’è la certezza assoluta, pare che il primo ad arrivare sulle sue coste sia stato Magellano, nel 1521. Nel 1565 la Spagna dichiarò Guam un territorio di sua appartenenza ribattezzandola “San Juan”. Per le navi iberiche rappresentò un porto importante nei lunghi viaggi tra il Messico e le Filippine. È in questa fase, fino al diciannovesimo secolo, che le culture chamorro e spagnole arrivarono a contaminarsi in maniera costante e profonda.
Gli ultimi e “movimentati” 130 anni di Storia
Nel 1898, a seguito della guerra ispano-americana, Madrid dovette cedere Guam, Filippine e Porto Rico agli Stati Uniti d’America. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’isola venne attaccata e profanata dai giapponesi. Circa mille persone sono morte durante l'occupazione e la popolazione locale è stata sottoposta a stupri, violenze e lavori forzati.
Nel 1944, in due settimane d’estate, gli USA si ripresero il territorio del Pacifico uccidendo oltre 18mila soldati nipponici. Da allora, il 21 luglio, giorno d’inizio della battaglia, viene riconosciuto come festa nazionale insieme al 6 marzo, giorno della scoperta. Nonostante questo passato burrascoso molti giapponesi (il 90% del totale) vanno in vacanza a Guam. Soprattutto quelli che amano sparare.
Il primo territorio americano a riconoscere il matrimonio omosessuale
Guam, nel 2015, è stato il primo territorio USA a eliminare la legge che impediva a membri dello stesso sesso di sposarsi. L’isola è sempre stata all’avanguardia nella libertà sessuale tanto che, a differenza di molte altre nazioni, una tradizione considera sbagliato convolare a nozze ancora vergini.
La bandiera (che non c’era)
I Chamorro non usavano bandiere, né una bandiera è stata creata durante il dominio spagnolo. L’attuale emblema è stato creato da Helen L. Paul, moglie di un ufficiale navale americano di stanza a Guam. La scena mostra la bocca del fiume Hagåtña (Agana) con una palma di cocco in primo piano per rappresentare la bellezza incontaminata e il clima perennemente tropicale. La forma del disegno, una canoa (per molti anche la punta di una freccia), è uno dei simboli della popolazione indigena. È stata ufficializzata il 4 luglio del 1917 ma la cornice rossa è comparsa solo dopo la seconda guerra mondiale per commemorare le vittime e i torti subiti durante l’occupazione giapponese
L’ultimo soldato
Nel 1972, a Guam, fu ritrovato un soldato giapponese che da 30 anni viveva nella giungla senza sapere che la guerra fosse finita da quasi trent’anni. Il suo nome era Shoichi Yokoi e la sua storia è stata raccontata in un libro uscito nello stesso anno.
La base militare
Se nei primi secoli di occupazione ha rappresentato un crocevia centrale per il traffico marino, nel ventesimo secolo Guam ha ricoperto uno dei ruoli più importanti per quanto riguarda le missioni aeree degli USA nel pacifico. È stata utilizzata, ad esempio, durante la guerra del Vietnam per organizzare le missioni di bombardamento. Attualmente ci sono due basi militari, una nel nord e una nel sud, che occupano poco meno del 30% del territorio dell’isola. Basi che occupano 7mila soldati e che sono specializzate anche nell’assistenza dei sommergibili nucleari.