(AGI) - Manila, 29 set. - Due tedeschi, tenuti in ostaggionelle Filippine meridionale dal gruppo qaedista Abu Sayyaf,saranno decapitati se entro il 10 ottobre non saranno accoltele richieste dei rapitori: Berlino deve porre fine al sostegnoall'intervento Usa contro gli jihadisti sunniti dello StatoIslamico (Isis) in Iraq e Siria e deve pagare un un riscatto.
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I due hanno oggi rivolto un appello a Berlino e alleautorita' di Manila per ottenere la loro liberazione. Abu Sayyaf, formazione islamista legata ad al Qaeda (che harecentemente stretto un patto con Isis) e' attiva nel suddell'arcipelago dal 1991, a maggioranza cristiana. "Spero cheil nostro governo faccia di tutto perche' loro (Abu Sayyaf)possano liberarmi", ha detto uno dei due ostaggi, che si e'identificato come un medico, ad una stazione radio diZamboanga.
I due sarebbero stati sequestrati ad aprile in mare su unoyacht nelle acque tra il Borneo e le Filippine meridionali. Leautorita' di Manila li hanno identificati come Stefan Okonek,dottore di poco piu' di 70 anni, e Henrike Dielen, sullacinquantina. Anche la donna si e' appellata alle autorita' perche' sisbrighino "perche' la prigionia nella giungla e' moltopericolosa e sono a rischio di contrarre malattie". Il generale Gregorio Catapang, capo delel forze armate diManila, ha detto che l'esercito non intende accogliere lerichieste dei rapitori: "Stiamo facendo del nostro meglio perliocalizzarli". (AGI)