Isis: controffensiva irachena, le truppe entrano a Tikrit
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Isis: controffensiva irachena, le truppe entrano a Tikrit

Isis: controffensiva irachena, le truppe entrano a Tikrit

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(AGI) - Roma, 11 mar. - Tikrit, simbolo dell'Iraq, torna nellemani dell'esercito di Baghdad, che sta riuscendo a strappareall'Isis la citta' natale di Saddam Hussein, ma a WashingtonBarack Obama stenta ad avere il via libera nella battagliacontro lo Stato islamico. Al decimo giorno di offensiva, imilitari dell'esercito iracheno, sostenuti delle milizie sciitedella Mobilitazione popolare, vicine all'Iran, e le formazionitribali sunnite filo-governative, sono penetrati nella citta' ehanno gia' riconquistato buona parte di un quartiere anord-est, Qadisiya. E sono almeno quindici nelle ultime 24 orei nuovi raid aerei condotti dalla coalizione internazionaleguidata dagli Usa contro postazioni jihadiste nei territoricontrollati dallo Stato Islamico. E' la prima avanzata all'interno della citta' da quando, agiugno, cadde in mano all'Isis. I militari sono riusciti aissare la bandiera nazionale irachena sull'ospedale militaredel quartiere. Minori invece i progressi nel settore sud eoccidentale della citta'. L'offensiva a cui partecipano oltre 30mila uomini e'aiutata dall'Iran che coordina i militari e le milizieimpegnate. Martedi' le truppe avevano conquistato la citta' dial-Alam, all'estremita' settentrionale di Tikrit, spianando lastrada all'attacco della citta' stessa. Al termine di diversegiornate di intensi bombardamenti e pesanti combattimenti neivillaggi circostanti, militari e milizie controllano adessoanche i sobborghi di al Hayakel, al Daiyoum, al Asry e alSinai. E secondo le fonti, nelle prossime ore "l'esercitoinnalzera' la bandiera dell'Iraq sul tetto del palazzo delgovernatorato di Salah al Din". Sono fonti irachene cheriferiscono dell'avanzata, notizie che non possono essereverificate. Se davvero il governo iracheno a guida sciitariuscisse a riconquistare Tikrit, sarebbe la prima grandecitta' strappata ai jihadisti sunniti e darebbe slancio allaprossima, fondamentale tappa della campagna, la riconquista diMosul. Baghdad attende un sostegno piu' concreto da partedell'amministrazione Obama, impantanata in Parlamento dove larichiesta di autorizzazione all'uso della forza non ha fattopassi avanti, frenata soprattutto dalle perplessita'democratiche memori dei disastri delle guerre dell'era Bush. Quanto altri altri fronti della guerra al terrorismo, laFrancia rafforzera' il proprio contingente di stanza nel Sahelnell'ambito della cosiddetta Operazione 'Barkhane' (Duna; ndr),con funzioni di contrasto al radicalismo islamista, persostenere l'azione delle forze regionali che combattono lemilizie di Boko Haram: lo ha annunciato il ministro dellaDifesa, Jean-Yves le Drian, pur precisando che "l'incrementonumerico sara' contenuto". L'Operazione 'Barkhane' prevedeattualmente il dispiegamento di circa tremila uomini, unmigliaio dei quali solo in Mali, con quartier generale aN'Djamena, capitale del Ciad: cioe' uno dei quattro Paesi che,insieme a Camerun, Niger e Benin, si sono schierati con laNigeria contro la setta jihadista. In Siria i cristiani dei villaggi della valle del Khaburpresi in ostaggio dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis)continuano ad essere nelle mani dei loro sequestratori, e laloro sorte appare legata anche all'evoluzione degli equilibrimilitari nella regione. "Abbiamo dei segnali - riferisceall'Agenzia Fides l'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo, a capodell'arcieparchia siro-cattolica di Hassake'-Nisibi - chel'esercito sta per attaccare la regione che si trova a sud diQamishli e ad est di Hassake', controllata dai jihadisti delloStato Islamico. Se l'operazione militare avra' effetto,potrebbero poi andare a liberare i villaggi della valle delKhabur da dove sono fuggiti gli assiri e puntare in seguito aSheddadi, che e' una roccaforte del Daesh (acronimo arabo usatoper indicare l'Isis, ndr)". Al momento, sono stati liberati daijihadisti soltanto 23 delle centinaia di cristiani presi inostaggio. In Occidente e' il fenomeno dei foreign fighters apreoccupare. Sono in corso le verifiche sull'identita' delbambino che appare in un video dell'Isis, mentre starebbeuccidendo con un colpo alla testa un ostaggio. E' quantosottolineano fonti della polizia e dei servizi francesi alquotidiano Le Figaro e all'emittente France24. Le fonti hanno riferito che non e' ancora possibilestabilire se il bambino di 10 anni sia di nazionalita' francesee se sia familiare di Sabri Essid, l'uomo che appare accanto alui nel filmato, la cui autenticita' non e' stata ancoraufficialmente verificata. Secondo L'Express, Essid, originariodi Tolosa, sarebbe il fratellastro di Mohamed Merah, ilterrorista franco-algerino responsabile degli attentati diTolosa e Montauban, nel marzo del 2012. Il legame tra l'uomoche appare nel video e Merah sarebbe provato da una foto del2006, pubblicata dalla stampa francese, che ritrae ilterrorista su una moto arancione intestata a Essid.(AGI).
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