Iran: sprint finale per intesa su nucleare, fatti"molti progressi"
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Iran: sprint finale per intesa su nucleare, fatti"molti progressi"

Iran: sprint finale per intesa su nucleare, fatti"molti progressi"

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(AGI) - Losanna (Svizzera), 20 mar. - La maratona per la sigladi un accordo internazionale sul nucleare di Teheran vedra' ilproprio sprint finale alla fine della prossima settimana,quando le delegazioni del 5+1 e della Repubblica islamica torneranno al tavolo negoziale in vista della scadenza del 31marzo. Sono stati fatti "molti progressi", ha riferito ilsegretario di Stato americano, John Kerry, che domani avra' unincontro in Europa con i colleghi di Francia, Germania e GranBretagna per discutere dello stato della trattativa interrottain queste ore a Losanna sia per l'inizio del nuovo annopersiano sia per dar modo alla delegazione iraniana dirientrare in patria per la morte della madre 90enne delpresidente Hassan Rohani. Oggi a fare il punto e' stato ilcapo della diplomazia europea, Federica Mogherini, cheincontrera' il premier britannico David Cameron, il presidentefrancese, Francois Hollande e Angela Merkel a margine delConsiglio Ue a Bruxelles. L'Europa vuole l'intesa ma l'accordo,ha spiegato il cancelliere tedesco, "deve essere credibile". Sia Washington che Teheran sembrano determinate perun'intesa, ma entrambe sono chiamate a tranquillizzare isettori piu' intransigenti dell'oppozizione politica interna.Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, haesortato gli Usa e le altre cinque potenze mondiali impegnatenella trattativa sul nucleare a mettere da parte il pressing earrivare a un accordo. Il riferiment di Zarif e' al messaggioche Barack Obama ha inviato nella notte italiana allaRepubblica islamica in occasione del Nowruz, il nuovo annopersiano: "Quest'anno -ha detto il presidente americano-abbiamo la migliore opportunita' degli ultimi decenni diperseguire un diverso futuro tra i nostri due Paesi" e "questoe' un momento (occasione) che potrebbe non ripresentarsipresto". Obama ha riconosciuto i passi avanti nei colloqui conma, ha aggiunto, restano ampie divergenze. Per questo ilpresidente americano ha esortato il popolo iraniano a "farsentire la propria voce per il futuro che vogliamo". Lerelazioni tra i due Paesi si interruppero nel 1979 con la crisiseguita alla presa d'ostaggi americani all'ambasciata Usa diTeheran. Obama, che si rivolse per la prima volta al popolopersiano per il Nowruz del 2009 quando parlo' del "comunedestino" che tiene legati insieme gli Usa e la Repubblicaislamica, ha ribadito nel nuovo messaggio: "Io credo che lenostre nazioni abbiano (a portata di mano) l'opportunita' dirisolvere pacificamente questo problema (il programma nuclearedi Teheran) e questa e' una chance che non possiamo perdere"."Gli iraniani hanno gia' fatto la loro scelta: impegnarsi condignita'. E' giunto il momento che gli Usa e i loro alleatiscelgano: pressing o accordo", ha replicato Zarif su Twittermentre a Losanna si e' rivolto osi' a Kerry: "Nowruz e'l'inizio della Primavera e in Farsi significa 'nuovo giorno'.Spero che sara' un nuovo giorno per il mondo intero, una nuovaera di comprensine reciproca e di pace". A frenare Obama sulla strada di un'intesa con Teheran vistoda un lato i risultati delle ultime elezioni israeliane, chehanno visto una netta vittoria di Benjamin Netanyahu, da semprefiero avversario dell'accordo sul nuleare, e dall'altro il Congresso, dominato da una maggioranza repubblicana che vedeuna eventuale intesa come il fumo negli occhi. La commissioneEsteri del Senato (dal 3 gennaio a maggioranza repubblicanacome gia' la Camera) ha deciso di rinviare al 14 aprile il votosul provvedimento bipartisan che obblighera' il presidente asottoporre all'esame del Parlamenti un accordo, qualora questofosse siglato. Facendo slittare il voto dal 24 marzo al 14aprile la commissione Esteri non potra' piu' essere accusata -almeno formalmente - dalla Casa Bianca di voler boicottare letrattative in corso, com'era accaduto nei giorni scorsi. Se il14 aprile il provvedimento passera' (i voti sulla carta cisono) il Congresso a quel punto avra' 60 giorni di tempo perapprovare o respingere l'intesa. (AGI)
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