Intervista doppia Pittella vs Tajani, uno di loro sarà presidente del Parlamento Ue

Martedì 17 gennaio sarà eletto il successore di Martin Schulz

Intervista doppia Pittella vs Tajani, uno di loro sarà presidente del Parlamento Ue
Pittella - Tajani 

Bruxelles - Martedì 17 gennaio sarà eletto il successore di Martin Schulz alla guida del Parlamento europeo. I principali contendenti sono gli italiani Antonio Tajani, per il Ppe - il più numeroso gruppo politico europeo - e Gianni Pittella per i Socialdemocratici. Li abbiamo intervistati. E abbiamo posto a entrambi le stesse domande.

Se sarà eletto, quale sarà la parola chiave della sua presidenza del Parlamento europeo e in che cosa si distinguerà da quella attuale, di Martin Schulz?

Gianni Pittella - Primus inter pares. Quanto a Schulz, ribadisco che considero quella di Schulz una presidenza che ha permesso al Parlamento di ottenere rilevanza ma questa fase si è esaurita quando si è esaurita la grande coalizione e il format che l'ha consentita. Schulz era il leader di un'alleanza fra popolari e socialisti: io non sarò il leader di una coalizione predefinita, rappresenterò tutto il parlamento, tutti i deputati e tutti i gruppi: quello che cambia è il profilo della presidenza.

Antonio Tajani - Mi candido a fare il presidente di tutti, non il primo ministro. Intendo essere un presidente autorevole di un Parlamento forte, non voglio certo essere il presidente forte di un Parlamento debole. Punto a far riavvicinare l'Europa ai cittadini. 

Quale sarà la prima cosa che farebbe una volta eletto presidente? 

Gianni Pittella - Penso che come prima cosa andrò a Norcia a visitare la realtà del terremoto, della ricostruzione. Un luogo che simboleggia la voglia di riscatto e di ricostruzione e la volontà dell'Europa di rispondere alle sfide dei cittadini, a partire da quelle del lavoro, dell'immigrazione, della lotta al terrorismo e di quella al cambiamento climatico, per una nuova agenda sociale e per una giustizia fiscale che impedisca tutti questi vergognosi episodi di dumping fiscale come quello di Apple. Dobbiamo fare in modo che il fornaio di Perugia non paghi più tasse di una grande multinazionale americana che viene in Europa ad approfittare della situazione. 

Antonio Tajani - Bisogna far sì che vengano rispettati gli impegni presi. Per far approvare le norme del programma deciso da Europarlamento, Commissione e Consiglio.

video

L'Europa vive uno dei suoi momenti più difficili: come vede il futuro dell'Unione e che ruolo può avere il Parlamento europeo per contribuire a far tornare la fiducia nelle istituzioni? 

Gianni Pittella - Il Parlamento europeo va reso più forte con il coinvolgimento di tutte le energie. Voglio spingere tutti i gruppi e tutti i deputati a confrontarsi sui singoli dossier, a trovare una convergenza per portarla sul tavolo delle altre istituzioni. Il parlamento deve essere al tempo stesso collaborativo e fermo nei confronti della Commissione europea e molto stimolante nei confronti del Consiglio in cui si sono spesso bloccate decisioni importanti come quella sui migranti. Bisogna migliorare la dialettica interna rafforzando il rapporto con le istituzioni e proiettarsi nella società europea e nel mondo. Inoltre bisogna trasformare il parlamento in un foro di dibattito e di coinvolgimento. Penso a tre temi, il rapporto fra democrazia e finanza, lo sviluppo sostenibile e la cultura. Il presidente deve avere un ruolo attivo, non stare attaccato alla sua sedia ma spostarsi nele scuole, incontrare i cittadini, andare nelle fabbriche e nelle università, dialogare con le Ong. Il parlamento deve diventare il punto di riferimento delle energie vive della società civile europea, dei giovani, delle donne, coinvolgere i ragazzi che voteranno alle prossime elezioni e informarli sui valori e la funzione dell'Unione europea.

Antonio Tajani - L'Europa ora è in mezzo al guado. Ci ha dato settant'anni di pace e di libertà. Ma tutto questo non basta più, bisogna che si completi il percorso, che si arrivi all'altra riva. Occorre andare avanti, occuparsi delle grandi tematiche, dei problemi dei cittadini. Bilanciando crescita e austerità. Risanare i conti pubblici ma puntare anche sull'industria, sull'economia reale, su un'Europa sociale. Per chiudere il capitolo del populismo bisogna risolvere i problemi della gente, eliminare le ragioni di tanta protesta. Cominciando dalla questione del lavoro.

Che ruolo avrà il Parlamento nel negoziato per la Brexit? 

Gianni Pittella - Mi batterò per difendere il suo ruolo, vogliamo essere coinvolti fin dal primo momento del negoziato e abbiamo nominato un negoziatore (il liberale Guy Verhofstadt, ndr). Non vogliamo punire nessuno, il negoziato deve essere equo e alla fine ci devono essere condizioni vantaggiose per i cittadini europei e per quelli britannici. 

Antonio Tajani - L'Europarlamento avrà un ruolo importante. La Commissione ha il compito di guidare la trattativa, ma dovrà essere una trattativa intelligente, tenendo presente che la Gran Bretagna sarà un interlocutore privilegiato dell'Europa. Daremo un contributo affinché si arrivi a un esito positivo della trattativa.

Come gestirà il dibattito fra austerità e flessibilità nei conti pubblici? 

Gianni Pittella - Sono contro l'austerità da una vita, la ritengo una delle cause della frattura democratica e dell'impoverimento delle famiglie, oltre che della stagnazione dell'economia. Mi battero' per politiche economiche piu' espansive e piu' capaci di creare posti di lavoro e coesione sociale. 

Antonio Tajani - I conti pubblici vanno risanati con il criterio della flessibilità ma la flessibilità non deve essere un pretesto per non far niente. Le riforme vanno fatte e bene. Puntando ad una politica per la crescita. Occorre per esempio arrivare a chiudere sull'unione bancaria e sulle politiche sugli investimenti. 

Quanto sarà importante il ruolo del parlamento nella futura gestione della politica migratoria Ue? 

Gianni Pittella - Al Parlamento è in corso di esame l'importante dossier della riforma del regolamento di Dublino (sul sistema di asilo Ue, ndr): sarebbe gia' un gran risultato arrivare a questo, e in particolare alla modifica della misura che prevede che tutto l'onere sia caricato sulle spalle dei paesi di prima accoglienza. Mi auguro che si arrivi a una revisione che superi questo. L'Europa deve essere solidale in tutti i momenti con tutte le sue componenti sul territorio. Sono da sempre un alfiere della solidarietà. Ma il parlamento deve anche battersi perche' il sistema di accoglienza dei migranti e la loro redistribuzione funzioni, e perché funzioni anche la sorveglianza delle frontiere esterne con la Guardia costiera europea da poco istituita.

Antonio Tajani - "Non si può pensare che gli eventi continuino a condizionare le scelte. Innanzitutto bisogna intervenire in Africa, investendo molto di piu' per risolvere il problema dei flussi immigratori. Per impedire bibliche migrazioni occorre passare per l'Africa altrimenti sara' difficile ottenere risultati. Occorre un vero e proprio Piano Marshall. Non bastano accordi bilaterali tra Paesi, serve una vera strategia. Bisogna mettere sul tavolo miliardi, non milioni di euro".