Inchiesta federale sul caso Garner, 83 arresti a New York
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Inchiesta federale sul caso Garner, 83 arresti a New York

Inchiesta federale sul caso Garner, 83 arresti a New York

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(AGI) - New York, 4 dic. - Sono 83 i manifestanti arrestati aNew York nelle proteste contro la decisione del Gran Giuri' diLong Island di non incriminare il poliziotto bianco che lascorsa estate aveva ucciso, soffocandolo, Eric Garner, ungiovane di colore disarmato. Alcuni manifestanti sono accusatidi turbativa dell'ordine pubblico. Il Dipartimento dellaGiustizia ha fatto sapere che indaghera' sul caso, dopo unatelefonata del ministro, l'Attorney general, Erick Holder, conBarack Obama. L'inchiesta federale dovra' accertare eventualiviolazioni dei diritti civili nelle procedure seguite dagliagenti e nel loro comportamento. "New York dice no" e' stato ilmotto delle proteste che hanno avuto il loro epicentro a TimesSquare ma dilagate in tutta la Grande Mela, da Columbus Circlefino ad Harlem e Staten Island, il quartiere dove mori' Garnerdurante nella colluttazione con la polizia, il 17 luglioscorso. Si e' vissuta una notte di tensione nelle strade gia'decorate per le festivita': al blindatissimo Rockfeller Center,e' stata ostacolata la tradizionale cerimonia di accensionedell'albero di Natale. Tra i manifestanti, gente di ogni razza,eta' e ceto sociale, e' comparso anche il regista Spike Lee conil figlio. Staten Island e' stata tappezzata con striscioni cherecitano "non riesco a respirare", le parole che Garner ripete'ben 11 volte all'agente che lo teneva per il collo. Adifferenza di quanto avvenuto a Ferguson, il Grand Jury non hamotivato il verdetto: la giuria popolare composta da 23abitanti di New York, "dopo aver valutato le prove presentate",ha deciso "che non c'erano motivi ragionevoli" per mandare aprocesso l'agente, ha spiegato il procuratore di Staten Island,Daniel Donovan. Eric Garner era un omone padre di 6 bambinisospettato di vendere sigarette di contrabbando. Quando vennefermato dalla polizia, tento' per diversi minuti, ma solo aparole, di resiste all'arresto; ma ad un certo punto, venneplaccato al suolo da un gruppo di poliziotti bianchi. Il videodella scena venne filmato e nei giorni successivi all'accadutofece il giro del mondo: mostra uno degli agenti, DanielPantaleo, che lo afferra per il collo e lo spinge a terra, unatecnica mutuata dalle arti marziali e che e' vietata tra lapolizia di New York. "Non riesco a respirare", si lamenta piu'volte Garner, asmatico oltreche' obeso. Poi perde conoscenza epoco dopo viene dichiarato morto. Il presidente Barack Obama e'subito intervenuto: "Siamo di fronte ad una questione cheriguarda tutta l'America. In questo Paese, fino a quando nonsaranno tutti uguali di fronte alla legge, questo restera' unproblema. E il mio compito come presidente e' risolverlo".L'agente non sara' perseguito a livello locale, ma il ministrodella Giustizia, Eric Holder, ha annunciato che sara' avviataun'inchiesta federale, esattamente come sta accadendo per lamorte del 18enne, Michael Brown, a Ferguson, nell'agostoscorso. Disperata la madre della vittima: "Non capisco comepossano aver escluso un nesso diretto tra la morte di Eric el'azione dell'agente", ha dichiarato in una conferenza stampa,Gwenn Carr. "Come possiamo aver fiducia nel sistema giudiziarioquando ci deludono cosi' tanto?". Nel suo primo commentopubblico, l'agente Daniel Pantaleo, ha detto di pregare per lafamiglia di Garner: "Sono diventato poliziotto per proteggeregli altri, non e' mai stata mia intenzione fare del male e sonodesolato per la morte del signor Garner". L'accaduto e' un testmolto delicato per il sindaco della Grande Mela, Bill deBlasio, eletto propri sulla promessa di voler ridurre ledisparita' sociali nella citta'. "E' un giorno molto doloroso",ha detto esortando a "trovare una soluzione". De Blasio, che hauna moglie di colore, ha anche raccontato di aver spessoparlato con i due figli mulatti dei "pericoli in cui possonoincorrere" durante le interazioni con la polizia. Il reverendoAl Sharpton, uno dei principali leader della comunita'afro-americana, ha annunciato una marcia su Washington ilprossimo 13 dicembre: "E' arrivato il momento di una marcianazionale per affrontare una crisi nazionale contro le violenzedella polizia. Prima Ferguson, poi New York, poi Cleveland: e'ora di portare tutti questi casi nella capitale per direbasta". Intanto De Blasio ha annunciato che una sessantina diagenti della Grande Mela, a partire da questo fine settimana,indosseranno una piccola telecamera sulla uniforme, in modo darendere piu' trasparente il loro operato. (AGI).
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