I carnefici occidentali dell'Isis, tra i boia anche un francese e un gallese
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I carnefici occidentali dell'Isis, tra i boia anche un francese e un gallese

I carnefici occidentali dell'Isis, tra i boia anche un francese e un gallese

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(AGI) - Roma, 17 nov. - A uccidere Peter Kassig e un'altraquindicina di soldati siriani sarebbe stato un occidentale.Ancora una volta l'Isis riserva una macabra e e amara verita,che conferma come lo Stato islamico costituisca a essere unmagnete per tanti giovani occidentali che subiscono il fascinodella guerra santa. Un giovane francese e uno studente di medicina galleseinfatti sembrano esser stati riconosciuti nella squadra di'boia' al soldo dello Stato Islamico. La Francia ha confermatoche un 22enne francese, Maxime Hauchard, faceva probabilmenteparte del commando, e alla carneficina avrebbe partecipato unsecondo connazionale. Nato nel 1992, originario di unalocalita' del dipartimento di Eure, in Normandia, e partito perla Siria nell'agosto 2013 dopo un soggiorno in Mauritania nel2012, Hauchard, di formazione cattolica ma convertito all'Islama 17 anni, era seguito dai servizi segreti. Lo scorso giugno,in un'intervistato su Bfm Tv via Skype, aveva raccontato che sitrovava nella citta' di Raqqa e che voleva "morire da martire".Era nel mirino dei servizi segreti dopo un viaggio inMauritania tra l'ottobre 2012 e il maggio 2013, per migliorarela sua formazione religiosa. Di ritorno in Francia, e di fronteal crescente fenomeno del jihadismo, il 17 agosto 2013 erapartito alla volta della Siria, via Turchia, sotto il pretestodi voler partecipare ad azioni umanitarie: li' si e' unito allefile dell'Isis e ha cominciato a farsi chiamare Abou AbdallahAl-Daransi. Secondo una fonte dell'intelligence, si stacercando di accertare la presenza di un secondo francese nelvideo. Il procuratore della repubblica francese, FrancoisMolins, terra' una conferenza stampa nel pomeriggio. L'altro terrorista riconosciuto nel video e' NasserMuthana, 20 anni, originario di Cardiff in Galles: il padrepensa di averlo riconosciuto. "Non posso essere certo ma sembramio figlio. Ora deve temere Allah per aver ucciso tanta gente.Come puo' pensare di presentarsi dinanzi Allah se sta uccidendovite umane. Deve essere un passo: questo o qualcos'altro disbagliato". Successivamente, pero', Mutana ha chiarito che inrealta' lui non ha mai visto il video in cui secondo il Dailymail uno dei 15 jihadisti a volto scoperto era il figlio,studente di medicina di 20 anni. "Questo qui' ha un naso piu'grande, mio figlio ne ha uno diverso", ha spiegato alla Bbc. Ilvideo, rimasto per un'ora in rete domenica, dura una quindicinadi minuti e mostra John e un'altra quindicina di miliziani avolto scoperto, che decapitano brutalmente i malcapitatiostaggi. Ed e Paula, i genitori di Peter Kassig, sono "con ilcuore a pezzi", ma hanno voluto far sapere che sono"orgogliosi" del giovane e del fatto che il figlio sia riuscito"a vivere la propria vita secondo la sua vocazione umanitaria"."E' un conflitto tra la civilta' e la barbarie", ha detto oggiil Segretario di Stato americano, John Kerry. "Ma -ha aggiunto-non dobbiamo farci intimidire". Per adesso lo Stato islamico harinviato per il momento l'esecuzione dei militari libanesitenuti in ostaggio, inducendo le famiglie dei prigionieri arimuovere le barricate erette per protesta contro il governo indiverse strade del Paese. Il gruppo jihadista - che dall'agostoscorso tiene in ostaggio, insieme al Fronte al Nusra, circa 27tra soldati, ufficiali e agenti della polizia libanese - avevadato all'esecutivo tempo fino alle 16 di oggi (le 15 in Italia)per revocare le sentenze di condanne all'ergastolo comminatevenerdi' sera dalle autorita' libanesi nei confronti di cinqueislamisti detenuti nella prigione di Roumieh, tra i quali cisarebbero cittadini sauditi. In caso contrario, lo Statoislamico minacciava la decapitazione di sette prigionieri. Sul terreno di guerra, intanto, dopo la riconquista dellacitta' di Baiji e della sua raffineria, il prossimo obiettivodell'esercito iracheno e' isolare gli jihadisti dello Statoislamico (Isis) che controllano Tikrit. "Nei prossimi tregiorni, lavoreremo per rafforzare la nostra capacita' perche'intendiamo ripulire le zone sui tre lati di Tikrit", haaffermato un generale di brigata. Tikrit, citta' natale diSaddam Hussein, e' la seconda citta' piu' grande sotto ilcontrollo del Califfato. Nella strategia, ha aggiunto ilgenerale, rientra anche l'accerchiamento di Samarra da partedelle forze armate provenienti da sud e da est. L'esercitoiracheno ha gia' tentato piu' volte, senza successo, diriprendere Tikrit. (AGI).
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