Il sindaco di New York, Bill De Blasio, ha dichiarato guerra agli hot dog. Nei menu controllati. Ciò vuol dire che i carretti che affollano le vie di Manhattan resteranno al loro posto, i fast-food continueranno a proporre l’hot dog nei loro menù, ma il piatto più famoso d’America sparirà dalle tavole di scuole pubbliche, uffici, ospedali e carceri. In tutte le mense pubbliche, insomma.
Solo nelle scuole della città, secondo l’Observer, vengono serviti ogni giorno 850 mila pasti, molti dei quali a base di hot-dog, pancetta, hamburger e salsicce. Il provvedimento, infatti, non si scaglia solo contro l’hot-dog ma contro tutte le carni processate, in generale.
I motivi sono due: gli insaccati fanno ingrassare e contribuiscono pesantemente all' inquinamento.
L’obesità è notoriamente uno di quei problemi che gli americani non riescono a scrollarsi di dosso. Secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention, “l’obesità colpisce il 39,8% degli americani, ossia 93,3 milioni di adulti nel periodo tra il 2015 e il 2016. Ciò li espone al rischio di malattie del cuore, ictus, diabete di tipo 2, e certi tipi di cancro, che sono alcune delle principali cause di morti premature prevenibili”.
I Cdc aggiungono che “il costo medico annuale stimato dell’obesità negli Usa è stato di 174 miliardi di dollari nel 2008; il costo per le persone obese è stato 1.429 dollari più alto di quelle con un peso normale”. La città non è nuova alla lotta al sovrappeso: già una decina di anni fa New York diede inizio a una - seppur timida - a “rivoluzione culturale”, cui aderirono alcuni fast food, ristoranti e catene come Starbucks che cominciarono a servire porzioni ridotte rispetto alle big-size tradizionali e a specificare il numero di calorie contenute. Ma la misura di De Blasio punta ad avere un impatto maggiore.
Il bando, inoltre, rientra nel “Green New Deal”, annunciato dal sindaco lo scorso 22 aprile e che fa parte del piano strategico “OneNYC 2050: Building a Strong and Fair City”. Scopo dell’iniziativa combattere l’inquinamento riducendo le emissioni di New York del 30% entro il 2030. Ma cosa c’entrano le carni lavorate? Produrle causa forti emissioni di nitrous oxide e metano, rispettivamente 298 e 25 volte più inquinanti del biossido di carbonio. E così, il bando si ripropone di eliminare la carne lavorata e di tagliare del 50% l'acquisto di carni rosse destinate alle strutture statali della città.
Tra le altre misure del piano ‘verde’ di De Blasio c’è anche lo stop all’uso di contenitori di plastica mono-uso non necessari. Tra questi ci sono bicchieri, piatti, ciotole e vassoi. Un divieto che il sindaco ha intenzione di estendere anche alle attività private.