Non si possono usare "due pesi e due misure" tra gli stati occidentali e la Cina rispetto alla repressione delle violenze di piazza. E' questa la posizione espressa all'AGI dall'ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Li Junhua, commentando l'attuale situazione di Hong Kong. La narrazione che i media occidentali fanno della 'repressione' da parte della polizia di Hong Kong sui manifestanti e della 'pressione' di Pechino sul governo locale è corretta? "Nell'ultimo periodo - dichiara l'ambasciatore Li - le attività violente ad Hong Kong sono aumentate su tutta la linea. I violenti sono passati dall'usare pietre, bastoni e coltelli fino a ricorrere a bombe molotov e ordigni rudimentali; sono passati dall'attaccare le sedi governative e a danneggiare le infrastrutture pubbliche fino a mettere a ferro e fuoco negozi, banche, ristoranti. Sono passati dal fermare e picchiare illegalmente i giornalisti a picchiare chi la pensa diversamente da loro. Ancora dallo scontro pubblico e dal contrasto diretto con la polizia, sono arrivati a colpire alla gola un poliziotto, e ancora ad assassinare pubblicamente un membro del Consiglio legislativo locale, fino a dare fuoco a un uomo davanti a tutti".
Secondo l'ambasciatore cinese a Roma, "i violenti stanno evidentemente andando oltre ogni limite violando non solo la legge, ma anche l'etica e il vivere civile. La strada violenta che hanno intrapreso non è diversa da quella del terrorismo". "Domando, dunque: di fronte a tale fenomeno, quale governo al mondo rimarrebbe impassibile senza far niente e scaricandosi dalle responsabilità? Ai media che definiscono il sostegno del governo centrale cinese a quello della regione amministrativa speciale di Hong Kong come 'fare pressione', chiedo: avete una minima conoscenza generale della legge? Avete ancora un po' di buon senso?".
"Di fronte alla difficile situazione attuale, la polizia di Hong Kong - prosegue l'ambasciatore Li - si è comportata in modo estremamente professionale, mostrando un'attitudine al lavoro basata su professionalità e capacità di controllo e cautela. La polizia ha gestito attivamente le attività illecite e violente e ha garantito effettivamente la sicurezza vitale e i diritti della maggioranza dei cittadini di Hong Kong, tutelando il rispetto dello stato di diritto. Alcuni media occidentali affermano che la polizia di Hong Kong stia 'reprimendo' i manifestanti. Allora mi domando: tali notizie su quale etica professionale sono basate? Sono da considerarsi corrette o no?".
Per l'ambasciatore, "'fermare la violenza e il caos e ripristinare l'ordine': questa è la missione più urgente per il governo di Hong Kong. Il governo centrale cinese riconosce l'impegno profuso dal governo regionale e dalla polizia della città e li sostiene fino all'ultimo nel compito di fermare al più presto violenza e caos e nel ripristinare l'ordine. Vediamo che la maggioranza di compatrioti di Hong Kong, 1,4 miliardi di compatrioti cinesi del continente e tantissimi amici stranieri che rispettano lo stato di diritto e di buon senso esprimono sincero rispetto per il lavoro di applicazione della legge che la polizia di Hong Kong sta compiendo".
È possibile una comparazione con gli scontri e le proteste sociali di recente registrati in altri Paesi? Sostiene ancora l'ambasciatore: "Episodi verificati nell'ultimo periodo in altri paesi, sono affari puramente interni degli stessi. La Cina spera che i problemi ad essi correlati possano essere risolti con la mediazione nella cornice dello stato di diritto. Invece, di fronte ad azioni violente, criminali e illecite perpetrate in altre zone del mondo, alcuni media occidentali e alcuni personaggi politici hanno mostrato un atteggiamento completamente diverso da quello sopra descritto. Questo dimostra ulteriormente come abbiano dei secondi fini inespressi e come temi quali democrazia e diritti umani siano solo scuse per interferire negli affari di Hong Kong, la loro vera intenzione è sabotare la stabilità di Hong Kong e contro la Cina. Nell'affrontare casi di azioni violente e illecite - conclude Li nella sua dichiarazione all'AGI - si può solo avere uno standard, un atteggiamento. Usare due pesi e due misure, essere indulgenti o conniventi, alla fine, puo' essere solo dannoso per sé stessi e per gli altri".
*Articolo aggiornato e corretto alle ore 23.30