Hong Kong: ultimatum degli studenti, ma la Cina avverte gli Usa
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Hong Kong: ultimatum degli studenti, ma la Cina avverte gli Usa

Hong Kong: ultimatum degli studenti, ma la Cina avverte gli Usa

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(AGI) - Pechino, 1 ott. - Alta tensione a Hong Kong dove, nelquarto giorno di proteste per la democrazia contro le ingerenzedi Pechino, gli studenti dell'ex colonia britannica hannolanciato un ultimatum al capo dell'esecutivo della citta',Leung Chun-ying, esortandolo a dimettersi entro la mezzanotte oa prepararsi a un'escalation con l'occupazione degli ufficigovernativi. Tensione che domani rischia di trasferirsi aWashington dove proprio domani arrivera' il ministro degliEsteri cinese, Wang Yi, per incontrare il capo della diplomaziaamericana, John Kerry. Il tema delle proteste di Hong Kong nonpotra' essere ignorato, come anche anticipato martedi' dallaportavoce del dipartimento di Stato. Wang Li, preventivamente prima dei colloqui, ha gia' messole mani avanti con gli Usa e ha fatto sapere che "nontollerera' atti illegali" e che "la questione Hong Kong faparte delle question interne cinesi". E di fatto la questionesi sta giocando molto sul fronte cinese: Pechino avrebbeconsigliato a Leung di 'sfinire' i manifestanti, approfittandodel fatto che probabilmente gli abitanti si stuferanno deidisagi. La Cina vorrebbe che Leung non usasse la forza elasciasse morire di "morte naturale" le proteste. Di certopero', nella madrepatria, la linea e' diversa: secondoorganizzazioni a difesa dei diritti umani, almeno 20 personesono state arrestate nelle ultime ore per aver manifestatosolidarieta' con il movimento di Hong Kong. Le proteste del movimento Occupy Central si sono estese adiverse zone della citta', con migliaia di persone scese instrada per chiedere una maggiore democrazia e la fine delcontrollo di Pechino sui candidati alle elezioni, di fattoscelti dalla Cina. Il movimento ha mantenuto un caratterepacifico, nonostante la repressione di domenica scorsa da partedelle forze dell'ordine, che hanno usato lacrimogeni e spray alpeperoncino contro la folla. Sulla situazione nel territorio e' intervenuto anchel'ultimo governatore britannico, Chris Patten, il quale hachiesto che si apra una nuova fase di "vere consultazioni" perrispondere alle richieste di una maggiore democrazia. "Credoche il dialogo debba prendere il posto di gas lacrimogeni espray al peperoncino", ha sottolineato Patten, "per salvare lafaccia di Pechino e del governo di Hong Kong, la cosa giusta dafare e' avviare un nuovo periodo di consultazioni autentiche,poiche' nel movimento per la democrazia ci sono molte personemoderate". Complice la giornata festiva, le manifestazioni di protestahanno raccolto le folle piu' imponenti degli ultimi giorni matutto si e' svolto senza particolari tensioni. I sit-in sonoproseguiti nonostante la forte pioggia notturna che ha impostol'uso degli ombrelli, simbolo della rivolta, stavolta non perripararsi dal sole o dai gas urticanti. (AGI).
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