Joshua Wong, il volto delle proteste pro-democratiche di Occupy Central di fine 2014, è stata scarcerato oggi dall’istituto correzionale Lai Chi Kok di Hong Kong, dove era detenuto dal mese scorso. La sua liberazione era stata preannunciata dal partito da lui co-fondato, Demosisto, ieri, nel giorno delle più forti proteste contro la legge sull’estradizione, che ha portato per le strade di Hong Kong quasi due milioni di persone, secondo le cifre fornite dagli organizzatori.
Wong è stato scarcerato un mese prima del termine della condanna inflittagli per le dimostrazioni del 2014, dopo avere scontato metà della pena. “Non importa cosa accadrà, credo che mi unirò presto alle proteste”, sono state le sue prime parole dopo l’uscita dal penitenziario, con in mano i suoi effetti personali, secondo le prime traduzioni disponibili diffuse da i media presenti sul posto. “Stiamo dicendo al mondo intero che la gente di Hong Kong non chinerà il capo di fronte al potere”.
Subito dopo, il giovane attivista e politico di Hong Kong ha chiesto le dimissioni della leader, Carrie Lam, che ieri sera si è scusata con la popolazione, in un messaggio ai cittadini, ammettendo difetti nella sua amministrazione, per le proteste degli ultimi giorni. “Carrie Lam non è più qualificata per essere la leader di Hong Kong. Deve assumersene la colpa e dimettersi”, ha aggiunto. “Auspico che i governi di tutto il mondo possano sostenere gli attivisti di Hong Kong che affrontano accuse penali e che sono stati fisicamente assaliti dalla polizia”.
I concetti espressi da Wong sono stati ribaditi anche nel primo commento affidato a Twitter dopo la scarcerazione. “Si ritiri la legge sull’estradizione. Carrie Lam si dimetta. Cadano tutte le accuse politiche”, ha scritto il giovane leader pro-democratico.