Un ex dipendente del consolato britannico a Hong Kong ha denunciato di essere stato torturato dalla polizia cinese durante un viaggio nella Cina continentale. Simon Cheng Man-kit era scomparso per alcune settimane ad agosto scorso, dopo un viaggio di lavoro a Shenzhen, metropoli del sud-est della Cina. Ora ha raccontato ai media stranieri tra cui la Bbc di essere stato bendato e torturato da agenti cinesi che lo accusavano di fomentare le proteste anti-governative a Shenzen. Cheng ha riferito di altre persone di Hong Kong che sarebbero detenute nello stesso centro, circa una decina.
“Mi chiesero se il consolato mi avesse istruito per mischiarmi con i manifestanti”, ha raccontato Cheng. “Mi vedevano come una mente, che rappresentava la Gran Bretagna”. Cheng ha smentito che il consolato britannico a Hong Kong abbia dato alcuna forma di sostegno ai manifestanti. Dopo il rilascio, le autorità cinesi lo hanno accusato di reati relativi allo sfruttamento della prostituzione.
A una domanda diretta sull’accusa a lui rivolta, Cheng ha detto di non volersi focalizzare sulla questione “perché questo è esattamente quello che vogliono” le autorità cinesi, ma ha assicurato di “non avere fatto nulla a quelle persone che ho a cuore e che amo”. Cheng ha infine dichiarato di non reputare adeguata la protezione fornitagli dalle autorità britanniche e di essere alla ricerca di asilo ovunque possa sentirsi al sicuro.