È la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, che da culla della civiltà si è trasformato nella rotta migratoria più pericolosa al mondo. La commemorazione è nata nel 2014 grazie alla collaborazione di Earth Day Italia, ANCIS-LINK, ASC-CONI e con l’apporto della Marina Militare Italiana, con fini ambientalistici, ma tra i problemi del mare c’è soprattutto quello dei migranti.
Il più grande cimitero d’Europa ha rubato la vita a 36.700 persone che dal 2000 hanno tentato di raggiungere le sponde del Vecchio Continente via mare. Secondo il rapporto Fatal Journeys 4 dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che analizza i dati relativi ai decessi di migranti nel mondo, tra il 2014 e il 2018 più di 17.900 persone sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo.
E tra queste, 678 bambini risultano scomparsi. Le stime, poi, mostrano una tendenza in aumento: in pratica, lo scorso anno 1 persona su 35 è morta nel corso della traversata (2.299), mentre nel 2017 la stima era di 1 su 50.
A incidere sui dati è l’incremento del numero di migranti nella rotta del Mediterraneo occidentale verso la Spagna, seguito da un aumento dei decessi: dai 224 del 2017 agli 811 del 2018.
Il 1990, spiega l’organizzazione, fa da spartiacque tra gli anni precedenti in cui non c’erano rapporti di morti registrate nelle traversate e quelli successivi nessuno due quali trascorsi senza tragedie fatali riportate. Dal 2014 almeno 12 mila persone sono annegate e inghiottite dal mare senza un’identità. E la cifra, assicura l’OIM è al ribasso, considerando che molte vittime non sono state recuperate o non è stata denunciata la scomparsa.
Il 2019 ha registrato un calo degli arrivi: secondo la stessa organizzazione i decessi registrati sulle tre principali rotte del Mediterraneo nei primi 142 giorni del 2019 sono saliti a 512, in calo rispetto ai 638 morti confermati nello stesso periodo nel 2018, ma pari ad oltre la metà dei quasi 1.000 decessi di migranti che hanno potuto essere registrati nel 2019 a livello mondiale. Gli arrivi in Spagna (7.666) e in Grecia (9.430) rappresentano l'86% di tutti gli arrivi in Europa via mare. Al 22 maggio scorso in Italia erano stati registrati 1.361 arrivi, a Malta 393 e a Cipro 980.