Sono stati giustiziati altri sei responsabili dell'attacco con il Sarin alla metro di Tokyo del 1995. Lo riportano i media locali giapponesi dopo aver annunciato l'esecuzione della condanna a morte per impiccagione della mente dell'attentato, l'ex leader della setta Aim Shinrikyo, Shoko Asahara, 63 anni, il cui vero nome era Chizuo Matsumoto.
Aum Shinrikyo era un culto violento che cercava lo scontro con lo stato come preludio alla fine della civiltà. Il 20 marzo 1995, i membri usarono ombrelli con punte affilate per bucare sacchi pieni di sarin liquido in cinque vagoni della metroipolitana di Tokyo durante l'ora di punta.
Tredici membri sono stati condannati a morte per una serie di crimini legati ad Aum, incluso l'attacco della metropolitana.
La Società giapponese per la prevenzione e il recupero del culto (JSCPR) ha scritto al ministro della Giustizia chiedendo per tutti, tranne Asahara, la commutazione delle condanne a morte in ergastolo.
"Asahara era il cervello e gli altri 12 erano solo gli arti", ha detto Taro Takimoto, un membro del consiglio di JSCPR che è stato vittima di un attacco di sarin di Aum Shinrikyo.
Il Giappone è stato recentemente criticato in un forum sui diritti umani delle Nazioni Unite: diversi Paesi hanno chiesto l'abolizione della pena di morte, o almeno una moratoria sulle esecuzioni (nel 2008 furono 15).
Ma il governo giapponese ha replicato che nazioni sovrane devono essere autorizzate a decidere in modo indipendente. "La maggioranza del popolo giapponese ritiene che la pena di morte sia inevitabile nel caso di reati estremamente odiosi e quindi il Giappone attualmente non ha intenzione di creare un forum per discutere il sistema di pena di morte", ha fatto sapere in una risposta formale.