La Germania allenterà le regole per l'immigrazione per attrarre lavoratori stranieri e combattere la carenza di forza lavoro in una società che sta invecchiando velocemente. La misura, frutto di negoziati ad oltranza tra la Cdu della cancelliera Angela Merkel, l'alleata bavarese (Csu) e i socialdemocratici (Spd), comprende anche immigrati irregolari: anche coloro che sono senza permesso di soggiorno o richiedenti asilo possono restare se hanno un lavoro e dimostrano che sono integrati. Ugualmente, dall'estero lavoratori stranieri possono entrare in Germania e restarci per sei mesi per cercare lavoro se parlano tedesco. La manodopera a disposizione non basta, "ecco perché abbiamo bisogno di lavoratori da Paesi terzi", ha riconosciuto il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, sottolineando però che bisogna mantenere "la distinzione tra asilo e migranti economici". "E' una soluzione pragmatica che riflette la realtà", ha proseguito il ministero del Lavoro, Hubertus Heil, spiegando che queste misure permetteranno a Berlino di evitare di "rimandare indietro le persone sbagliate". Tra i destinatari, infatti, ci sono per esempio migranti residenti in Germania da tempo che non possono essere rimandati indietro nei loro Paesi d'origine perché a rischio tortura. Le nuove regole andranno incontro alle necessità delle piccole e medie imprese "che in passato hanno sofferto per la competizione con le grandi aziende che hanno sottratto le persone meglio preparate", ha sottolineato il ministro dell'Economia Peter Altmaier.