Al G7 che si apre oggi a Biarritz il presidente Usa, Donald Trump - che arriva nella cittadina sulla costa basca più furioso e imprevedibile che mai - rischia di essere un "intruso" nella maggior parte degli argomenti all'ordine del giorno, come sottolineano oggi diversi media francesi. I motivi di divergenza con gli alleati non sono pochi. L'emergenza roghi in Amazzonia ha rilanciato l'allarme ecologico tra le grandi potenze industriali, ma Trump ha sempre ritenuto la lotta ai cambiamenti climatici come un ostacolo allo sviluppo degli Stati Uniti. Come se non bastasse, è un fiero alleato del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, convitato di pietra di questo G7, e oggetto del coro di critiche internazionali per il disastro della foresta pluviale amazzonica.
Intanto, la guerra dei dazi sferrata da Washington a Pechino, come anche il conflitto commerciale con gli storici alleati, Canada e Ue, sta scuotendo l'economia globale. Dopo l'annuncio della Cina di nuove tariffe su beni statunitensi per circa 75 miliardi di dollari, Trump ha varato un nuovo round di dazi di rappresaglia, facendo crollare le Borse. Il capo della Casa Bianca non ha risparmiato minacce di ritorsioni anche al padrone di casa del vertice, la Francia di Emmanuel Macron, rea di aver approvato la tassa sui giganti Usa dell'high-tech, tra cui le americane Google e Facebook. "Non voglio che tassi le nostre aziende. È molto ingiusto", ha detto, "se lo faranno, tasseremo i loro vini, come non hanno mai visto".
L'imprevedibilità dell'inquilino della Casa Bianca è un fattore che pesa come un macigno sui risultati del summit. È ancora fresco l'affronto ai leader del G7 dell'anno scorso, in Canada, da dove il presidente Usa se ne andò sbattendo la porta, in polemica con il premier Justin Trudeau. Per evitare plateali disfatte, l'Eliseo ha annunciato che non ci sarà la tradizionale dichiarazione finale dei leader.
Trump è anche preoccupato per le spese militari della Germania nella Nato, definite da tempo "insufficienti" e non ha trovato reali sponde tra i partner del G7 alla sua campagna di "massima pressione" contro Teheran, sul programma nucleare. Anche la sua proposta di reintegrare la Russia, rivitalizzando il G8, ha trovato il no unanime dei partner, fatta eccezione per il sostegno di Parigi e il silenzio di Roma.
Il presidente degli Stati Uniti potrebbe, invece, trovare un alleato nel nuovo premier britannico e suo fan, Boris Johnson, che punta a un accordo bilaterale di libero scambio con gli Usa per il dopo Brexit. I due leader avranno un bilaterale domani e la Casa Bianca ha fatto sapere che Trump è "entusiasta" di incontrarlo. Il presidente repubblicano consigliera' al primo ministro conservatore, di cui ha sempre elogiato le qualità, di preferire l'opzione di una Brexit 'no-deal' ai negoziati con Bruxelles per un accordo?
Il prossimo vertice del G7 si terrà negli Stati Uniti, consentendo all'amministrazione Trump di dettare un'agenda allineata alle sue priorità, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali.