Dacca - La premier bengalese, Sheikh Hasina, ha presieduto a Dacca l'omaggio in memoria dei 20 ostaggi, 9 dei quali italiani, e dei due poliziotti rimasti uccisi nell'attacco terrorista a un ristorante della capitale. L'evento, tenuto nello stadio militare della zona di Banani, e' iniziato intorno alle 10 ora locale, quando in Italia erano le 6 di mattina. Hasina ha rivolto un saluto ai familiari delle vittime (presenti solo i bengalesi) e ai rappresentanti dei Paesi di origine: per l'Italia c'era l'ambasciatore Mario Palma. Quindi la premier ha deposto una corona di fiori su un piccolo palco allestito in onore dei morti, con le bandiere del Bangladesh e degli altri quattro Paesi coinvolti (Italia, Giappone, India e Stati Uniti). Hasina, circondata da enormi misure di sicurezza, ha lasciato lo stadio subito dopo. Quindi i rappresentanti diplomatici e i familiari delle vittime hanno reso omaggio ai 9 italiani, 7 giapponesi, lo statunitense e l'indiana rimasti uccisi. Le salme dei due poliziotti sono gia' state sepolte.
Ostaggi uccisi nei primi 20 minuti dell'attacco
Due nuovi arresti per la strage
L'aereo della presidenza del Consiglio che dovra' riportare in Italia i feretri dei nove italiani e' giunto domenica a Dacca. A bordo, personale di Palazzo Chigi e rappresentanti dell'Unita' di Crisi della Farnesina, che proprio in queste ore stanno definendo le modalita' e i tempi del rimpatrio delle salme. Il viaggio di ritorno avverra' quando saranno risolte le questioni burocratiche e le formalita' medico-legali (forse nella notte tra martedi' e mercoledi'). "I preparativi proseguono, noi speriamo che possa avvenire il prima possibile", ha confermato l'ambasciatore ai microfoni di Rai News 24, senza pero' dare maggiori dettagli. Il diplomatico ha invitato "riflettere e indagare a fondo per avere tutti gli elementi che consentano di capire la dinamica dell'attacco: come e' stato preparato, chi sta dietro, quale ambiente lo abbia generato". Palma ha ricordato che i terroristi erano tutti giovani di buona famiglia, che avevano studiato in una delle migliori universita' di Dacca. "In queste ore -ha aggiunto il diplomatico- nelle interviste agli amici bengalesi, ho voluto ribadire l'importanza primaria dell'istruzione per combattere l'ideologia dell morte". Tra qualche ora si terra', sempre a Dacca, una cerimonia religiosa con il nunzio apostolico. (AGI)