Roma - "La fine di un'azienda deve essere decisa dal mercato non dai tribunali. E' una sentenza inaccettabile che dimostra come l'Italia sia ostaggio della burocrazia europea". Non usa mezzi termini il presidente di Assobalneari, Fabrizio Licordari, per attaccare la decisione della Corte di Giustizia europea che ha bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre del 2020. "La decisione non sorprende, era annunciata. La situazione e' stata mal gestita da coloro che sono preposti a difendere le imprese italiane, il governo", prosegue Licordari interpellato dall'AGI.
"Io che sono un imprenditore, devo difendere la mia azienda sul mercato ma non posso rappresentare tali questioni in ambito europeo. Questo compito spetta ad altri. Ci sentiamo trascurati, abbandonati. Trentamila concessioni balneari italiane non sono state tutelate e difese, si tratta di 300.000 posti di lavoro diretti. Altri paesi come Spagna e Portogallo hanno difeso le proprie imprese dai burocrati europei", sottolinea il presidente di Assobalneari. "I precedenti governi si sono calati i pantaloni davanti all'Ue. Il governo Berlusconi per compiacere Bruxelles ha abrogato le norme che regolavano il settore, poi c'e' stato il governo Monti che ha approvato la proroga al 2020 e ora Renzi che e' rimasto a guardare", conclude. (AGI)