Erdogan, possibile ci sia ruolo dei Paesi stranieri nel golpe

Ankara - Recep Tayyip Erdogan alza i toni della sfida con la comunità internazionale, gli Usa in primis, sostenendo che Paesi stranieri potrebbero essere coinvolti nel fallito tentaivo di golpe di venerdì scorso. Così il presidente turco in un'intervista ad al Jazerra.
"Potrebbero esserci" ha risposto Erdogan alla domanda se secondo lui altri Paesi potrebbero aver avuto un ruolo nel golpe.
Erdogan, che ha recentemente ricucito i rapporti con la Russia, ha anche ipotizzzato che i due pikloti degli F-16 che il 24 novembre scorso abbatterono un caccia-bombardiere russo SU-24 - entrambe arrestati perche' filo-golpe - potrebbero aver obbedito ad ordini di Gulen per creare una frattura tra Ankara e Mosca.
Dal 15 luglio Ankara ha chiesto a Washington l'estradizione di quello che ritiene essere il mandante del golpe, il religioso ed ex sodale di Erdogan, Fethullah Gulen, rifugiato negli Usa dla 1999.
Il presidente turco è tornato ad accusare l'ex alleato di aver orchestrato tutto "con una minoranza dell'esercito". "Il rischio per ora è scongiurato, ma sono sicuro che potrebbero tentare di mettere in atto altri piani nei prossimi giorni, ma il popolo affronta questo pericolo tenendosi per mano".
Erdogan, intervistato da al Jazeera, ha confermato che i servizi segreti avevano comunque segnalato il rischio di un colpo di stato, prima di ammettere comunque "una debolezza"all'interno dell'intelligence. Il presidente ha sottolineato la compattezza del governo che di fronte a una minaccia "portata da una minoranza" ha preso "le decisioni che hanno permesso di rimettere tutto sotto controllo". Erdogan ha poi esaltato il ruolo del popolo turco "volevo si sentissero parte del trionfo della democrazia.
Inoltre Recep Tayyip Erdogan, che non ha mai tollerato la minima critica, nell'intervista ad al Jazzera si è rivolto a brutto muso al ministro degli Esteri francesi, Jean-Marc Ayrault, invitandolo "a pensare agli affari suoi". Il capo della diplomazia d'Oltralpe, con toni più determinati degli altri politici europei, aveva ricordato che Erdogan "non ha un assegno in bianco" per fare ciò che vuole con i golpisti e gli ha ricordato che deve continuare a rispettare "lo stato di diritto". "Come può pensare di avere l'autorità di rilasciare queste dichiarazioni su di me? No, non può - è sbottato Erdogan, aggiungendo che - se vuole una lezione di democrazia può facilmente riceverla da noi".
Parole aspre anche verso Standard & Poors, che oggi ha declassato il rating del debito pubblico di Ankara, "non deve interfire nei fatti interni" del Paese, è l'avvertimento del presidente all'agenzia di rating. (AGI)