Sono 26 le vittime del virus cinese, isolate oltre 10 città

Sono 26 le vittime del virus cinese, isolate oltre 10 città

Confermato un secondo decesso lontano dall'epicentro dell'epidemia. Folla negli ospedali. Nuovi casi in Corea del Sud, Singapore, Hong Kong e Giappone

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Virus cinese

La Cina ha confermato un secondo decesso, causato dal misterioso coronavirus che ha paralizzato il Paese, al di fuori dell'area considerata l'epicentro dell'epidemia. La vittima risiedeva nell'Heilongjiang, una provincia al confine con la Russia, a più di 1.800 km da Wuhan, la città in cui si e' registrata la stragrande maggioranza dei casi di infezione e decessi per il virus. Un altro caso era stato registrato a Hebei, la provincia che circonda Pechino.

Il bilancio delle vittime causato dal nuovo coronavirus apparso a dicembre in un mercato di Wuhan è dunque salito a 26 morti su un totale di 830 persone contagiate. Sul web circolano le immagini di diversi ospedali cinesi superaffollati, con i sanitari coperti interamente dalle tute bianche protettive.

Più di 41 milioni i cinesi confinati

Sono più di 41 milioni oramai i cinesi confinati nelle tredici città nella provincia cinese dello Hubei, dove si concentra il numero più alto di casi, a imporre restrizioni ai trasporti. Assieme a Wuhan, il capoluogo provinciale dello Hubei, dove ha avuto origine l'epidemia, ci sono altre tre città limitrofe - Huanggang, Ezhou e Chibi - a subire restrizioni. E poi ancora Huangshi, sempre nella provincia di Hubei, dove dalle 10, ora locale, sono sospesi tutti i collegamenti pubblici per impedire lo spostamento di persone.

Infine, secondo il Quotidiano del Popolo, anche a Xiantao, Enshi, Qianjiang e Xianning sono state adottate restrizioni di movimento. L'ultimo caso è quello di Yichang, che ha imposto restrizioni alla circolazione di mezzi pubblici dalle 14 di oggi, le sette del mattino in Italia.

Allerta al massimo a Pechino e Shanghai

Sono 29 i casi confermati di polmonite a Pechino, dove le autorità sanitarie locali hanno innalzato il livello di risposta alle emergenze sanitarie al grado massimo, il livello 1. Lo ha reso noto la Commissione per la Sanitàdella capitale cinese durante una conferenza stampa sul controllo e la prevenzione dell'epidemia. Dei 29 casi casi accertati, uno era in gravi condizioni ma è migliorato, mentre gli altri casi sono stabili. 

Anche le autorità sanitarie di Shanghai hanno innalzato il livello di risposta alle emergenze sanitarie al grado massimo. Nella metropoli presso il delta del Fiume Azzurro, Shanghai Disneyland ha annunciato la chiusura della struttura a partire da domani. 

I nuovi casi fuori dalla Cina

Due nuovi casi di polmonite da coronavirus sono stati confermati a Singapore, dove adesso sono tre le persone contagiate. Lo ha confermato il Ministero della Sanità della città-Stato asiatica. Un paziente è un uomo di 37 anni, figlio del primo paziente su cui è stato accertata la presenza del coronavirus, mentre il secondo è una donna di 53 anni arrivata a Singapore da Wuhan il 21 gennaio scorso, a bordo di un volo della compagnie aerea low-cost Scoot, che ieri ha annunciato la sospensione dei voli da e per la città cinese, da cui si è diffusa la polmonite da coronavirus.

In totale, sono 44 i casi sospetti registrati a Singapore, e riguardano persone dagli 1 ai 78 anni: tredici di loro sono risultati negativi ai primi test medici.

La Corea del Sud conferma il secondo caso di paziente affetto dal polmonite da coronavirus. A risultare positivo ai primi test è stato un cittadino sud-coreano di 55 anni rientrato nel Paese nella serata di mercoledì dall'aeroporto Gimpo, a ovest di Seul. L'uomo, spiega il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), lavorava a Wuhan ed era stato in una clinica locale lamentando mal di gola e altri sintomi. Il centro ha anche confermato che 25 altri casi sospetti sono, invece, risultati negativi ai test.

Il ministero della Sanità giapponese ha poi confermato un secondo cas​o. Si tratta di un uomo sui 40 anni residente di Wuhan arrivato in Giappone lo scorso 19 gennaio e poi ricoverato in un ospedale di Tokyo il 22 gennaio.

Sale infine a quattro il numero di casi accertati di pazienti affetti da polmonite da coronavirus a Hong Kong. Gli ultimi due casi risultati positivi ai test preliminari sono donne di oltre sessanta anni di età che erano recentemente state a Wuhan e sono attualmente ricoverate in due diversi ospedali della città.