Ebola: primo caso in Usa, esperti Atlanta a caccia dei "contatti"
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Ebola: primo caso in Usa, esperti Atlanta a caccia dei "contatti"

Ebola: primo caso in Usa, esperti Atlanta a caccia dei "contatti"

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(AGI) - Dallas (Texas), 1 ott. - Allerta negli Usa dopo ilprimo caso di ebola diagnosticato nel Paese, il primo anche aldi fuori dall'Africa. Il paziente, un uomo ricoverato inassoluto isolamento in un ospedale di Dallas, in Texas, haprobabilmente contratto il virus in Liberia. Da quando e'arrivato negli Usa ha circolato alcuni giorni prima di esseremesso in isolamento e quindi potrebbe aver contagiato altri. Adesso le autorita' sanitarie americane (in particolare ivirologi dei Centri per il Controllo e la Prevenzione dellaMalattia, Cdc, di Atlanta, in Georgia) devono fare in modo cheil virus non si estenda nel resto del Paese. Lo stesso BarackObama, ha voluto sincerarsi che si stiano prendendo le misurenecessarie e, contattato nella notte italiana il responsabiledei Cdc, Tom Freiden, ha voluto essere informato degli sforziche si stanno facendo per "mitigare il rischio di casiulteriori", come ha spiegato la Casa Bianca. Intanto isuper-esperti del Cdc hanno gia' cominciato a rintracciare lepersone che sono entrate in contatto con il paziente e chepotrebbero aver contratto il micidiale virus. "Non ho' dubbiche terremo sotto controllo questo caso di ebola in modo chenon si diffonda nel resto del Paese", ha assicurato inconferenza stampa il direttore del Cdc, Tom Freiden, piombato aDallas. Freiden ha confermato che un team di super-esperti e'gia' a 'caccia' di eventuali potenziali vittime. Il 'pazienteuno' su suolo americano e' arrivato negli Stati Uniti, quasidue settimane fa, dalla Liberia, uno dei Paesi africani piu'colpiti dall'epidemia. Freiden ha spiegato che l'uomo e'partito dalla Liberia lo scorso 19 settembre ed e' arrivato ilgiorno dopo a Dallas per visitare famigliari; viveva infamiglia, quando ha cominciato a manifestare i primi sintomi,quattro giorni dopo il suo sbarco. L'ebola non e' contagiosafino a quando non compaiono i primi sintomi e dunque non sono arischio tutti coloro che erano in volo con lui. Il paziente sie' rivolto a un medico il 26 settembre ed e' stato messo inisolamento due giorni dopo, il 28. Freiden ha spiegato che i suoi uomini intervisteranno, dopoil paziente, anche i suoi familiari; dovranno cioe' registraretutti i movimenti dell'uomo e da li' rintracciare tutti colorocon cui e' entrato in contatto, costruendo "cerchiconcentrici": il primo cerchio attorno alla persona chepotrebbe essere stata esposta, il secondo attorno a tutte lealtre persone che hanno interagito con quei contatti iniziali."Di fatto, dobbiamo mettere insieme una mappa che definisca ilmomento, il luogo e il livello di contatto", ha spiegatoFreiden. "Useremo un approccio a cerchi concentrici peridentificare questi contatti, che potrebbero aver avuto illivello piu' alto di esposizione, gli altri con rischiointermedio". E tutti quelli che sono a rischio sarannomonitorati per 21 giorni, ovvero per tutta la durata delperiodo di incubazione. .
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