Dalla Cina a Berlino, il muro di Trump bocciato dalla storia
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Dalla Cina a Berlino, il muro di Trump bocciato dalla storia
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Grande il ricorso alla costruzione delle muraglie difensive anche da parte dei Romani, soprattutto in quell'estrema provincia occidentale, selvaggia e sconosciuta, che era la Britannia. Il primo a concepire uno sbarramento contro le razzie delle tribù dei briganti celtici fu Adriano. Il suo Vallo, lungo 117 chilometri, andava da Wallsend (che mantiene nel suo nome l'antica destinazione d'uso) al Solway Firth. A sud la civiltà, a nord la barbarie, ma non bastò, se è vero che poche decine di anni dopo (siamo nel II secolo dopo Cristo) Antonino Pio costruiva un secondo Vallo, poco più a settentrione. L'idea era ispirata a quella che gli strateghi chiamano "difesa avanzata", vale a dire: più avanti spingi la frontiera, più lontano tieni i seccatori. I lavori del Vallo Antonino partono nel 142 e vengono conclusi nell'arco di due anni.
Sigillando 63 chilometri di Scozia si spera di poter gestire i Caledoni, ma non è così. Vent'anni dopo i Romani si ritirano di nuovo a sud, dietro la linea tracciata da Adriano. Che sopravvive ancora adesso, in forma di autostrada: la A69, che segue il percorso della sua antenata disegnata per assicurare, al di qua del vallo, il trasporto rapido della legione di confine. Nonostante l'insuccesso in Britannia, l'idea del confine rafforzato resta nella mente degli imperatori, trovando la sua massima espressione nel Limes Costantiniano, l'infinita fortificazione lungo il confine nord dell'Impero voluta dal vincitore di Ponte Milvio.

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