Potrebbe essere la presunta natura afrodisiaca della loro carne il motivo del tradizionale consumo di cani in Corea del sud. Secondo Quartz, questo alimento farebbe parte di una rosa di pietanze in grado di risvegliare l’istinto più animale degli uomini della penisola coreana e migliorarne la resistenza sessuale.
Il menù giusto per non far brutta figura dopocena, vuole la leggenda, potrebbe essere più o meno questo: stufato di carne di cane, zuppa di anguilla, ma anche il gaebul, un invertebrato marino che la scienza chiama Urechis unicinctus ma un po’ tutti, da quelle parti, chiamano pesce pene per via della sua inequivocabile forma. Un pasto magari annaffiato dal Bbeolddok-ju, il "vino da erezione", una bevanda a base di riso e frutta dalle presunte potentissime qualità. Sono tradizioni, sia chiaro, o forse semplici leggende. Al punto che in Corea a mangiare questi alimenti in grado regalare passione e animo sono rimasti in pochi, soprattutto i più anziani.
Mentre in Corea gli attivisti di Save Korean Dogs si battono cercando di salvare quanti più animali possibile, affidandoli alle cure e alle carezze di persone in giro per il mondo, qualcosa sta cambiando tra i ragazzi. Scrive Quartz: “Le generazioni più giovani stanno respingendo le norme patriarcali da lungo tempo stabilite, il che significa che il desiderio di cibi di questo tipo è sempre più il segno distintivo di un uomo di una certa età”. Lo dicono anche i sondaggi: quello di Gallup, nel 2016, ha svelato che tra i ventenni soltanto un uomo su cinque aveva mangiato la carne di cane l’anno precedente. Un dato in netta controtendenza rispetto alla popolazione over 50, dove il consumo continuava a essere abitudine di metà delle persone.
Parole equivoche
Se avete in mente un viaggio a Seul fate attenzione alle parole che usate: se vi sentite stanchi, insomma, evitate di dire che siete a corto di jongryuk. Il termine ha infatti un doppio significato: indica indifferentemente la propria energia quotidiana e la verve sessuale. Che in Corea pare essere quasi un’ossessione: esiste una vera e propria sfilza di alimenti chiamati ‘di genere’, rivolti cioè al pubblico maschile. Qz riporta persino le parole di Jenna Park, una ventiseienne neolaureata di Seoul, che durante una cena fuori con il proprio ragazzo si sarebbe sentita dire di non mangiare tutta l'anguilla che aveva ordinato. "Ha detto che era meglio se le code, che si dice siano la parte più potente dell'anguilla, le mangiasse un uomo come lui".
Per le donne coreane, infatti, gli alimenti di genere a sfondo erotico rimangono un tabù. Le presunte proprietà degli alimenti raccomandati al gentil sesso riguardano soprattutto la sfera materna, come la zuppa di alghe, "ottima durante l’allattamento", spiega Jennifer Flinn della Kyung Hee University di Seul. I benefici sono tutti da verificare, ma almeno una dieta di questo tipo non causa una mattanza di animali.