In principio fu 'Brexit' contro 'Bremain', fronte del 'Leave' contro quello del 'Remain': poi, dopo il referendum del giugno 2016, si sono affermate nuove denominazioni per favorevoli e contrari all'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Con termini che spesso dicono molto sul dibattito che sta paralizzando la politica d'Oltremanica. Vediamoli:
Brexiter o Brexiteer: è il sostenitore della Brexit pronto in molti casi anche al 'No deal', all'uscita senza un accordo con l'Ue, pur di rispettare l'esito del referendum. In rete si discute se sia più appropriata la formula 'brexiteer' (la più usata dai media e negli Usa e che nasconderebbe una connotazione negativa) o la più neutra 'brexiter'. C'è anche la variante peggiorativa del 'brextremist' (una sorta di ultrà della Brexit).
Remainer, Remoaner o Remainiac: al più neutro 'remainer', per designare i sostenitori della permanenza nell'Ue viene spesso alternato l'efficace 'remoaner' (una crasi tra rimanere e il verbo 'to moan', lamentarsi, riferito all'esito del referendum) e 'remainiac' (maniaco della permanenza), entrambi con una venatura derisoria.