Alta Corte frena May sulla Brexit, "serve voto Westminster" 
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Alta Corte frena May sulla Brexit, "serve voto Westminster" 
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L'ostacolo che ha rovinato i piani di Downing Street ha avuto origine dal ricorso rpresntato a ottobre da Gina Miller, 51enne donna d'affari britannica originaria della Guyana), e da Deir Dos Santos, un parrucchiere di origine brasiliana.
Gli anti-Brexit hanno sempre sostenuto che lasciare l'Unione senza prima aver consultato la Camera dei Comuni e quella dei Lord avrebbe rappresentato una violazione dell'accordo con cui, nel 1972, il Regno Unito aveva aderito alle comunità europee. Ora i giudici hanno confermato che, essendo il referendum solo consolutivo, non si può prescindere dal voto del Parlamento. "La Corte accetta l'argomentazione principale dei ricorrenti" e "non accoglie le argomentazioni avanzate dal governo, che ritiene questo voto inutile".
Se non riuscirà a rovesciare questa decisione, la May dovrà andare a spiegare alla Camera dei Comuni e a quella dei Lord che tipo di Brexit vuole realizzare, e non è escluso che possa uscire sconfitta dal voto. A quel punto il governo dovrebbe cambiare strategia e tutto sarebbe possibile: un Brexit meno dura, per esempio restando dentro al mercato comune (e dunque mantenendo la libertà di immigrazione), un nuovo referendum, elezioni anticipate. Magari, in ultima analisi, niente più Brexit.
La decisione ha fatto riprendere fiato alla sterlina, ma il leader degli indipendentisti Ukip, Nigel Farage ha avvertito che "scatenerà la rabbia" della gente. La Commissione europea per ora non ha commentato quelli che definisce "meccanismi costituzionali di uno Stato membro", ma per venerdì è in programma un contarto tra May e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. (AGI)
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