Washington - La Brexit costera 0,2 punti percentuali di Pil all'Eurozona. E' quanto prevede il Fondo Monetario Internazionale, che ha tagliato le stime sulla crescita dell'area nel 2017 dall'1,6% all'1,4% "principalmente per l'impatto negativo del risultato del referendum nel Regno Unito" che si concretizzera' "in una probabile maggior debolezza della fiducia degli investitori, dovuta a un'incertezza piu' elevata, a una maggiore volatilita' finanziaria e una minore domanda di importazioni in Gran Bretagna".
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L'eurozona, avvertono da Washington, si trova pero' in uno scenario di crescita "mediocre" a prescindere dalle problematiche legate alla Brexit, come dimostrano "gli alti livelli di indebitamento" e "gli elevati tassi di disoccupazione, in particolare tra i giovani". "Se questa avversione al rischio si prolunghera', crediamo che l'impatto sulla crescita possa essere maggiore ma in questo momento e' molto difficile stimare quanto durera' questo periodo", ha spiegato il direttore aggiunto del dipartimento europeo del Fmi, Mahmood Pradhan, in teleconferenza. (AGI)