Bruxelles - I Ventisette capi di Stato e di governo della "nuova "Ue senza Regno Unito vogliono che la Brexit avvenga "in modo ordinato" e che i negoziati per l'uscita di Londra puntino a un "equilibrio fra obblighi e doveri". E' quanto si legge nella bozza della dichiarazione che i Ventisette stanno concordando. Inoltre - si legge - spetta al Regno Unito notificare all'Ue la sua intenzione di avviare la procedura di uscita secondo l'articolo 50 del trattato, ma questo deve avvenire "al piu' presto appena e' pronto". Sarebbe preferibile che questo "sia fatto rapidamente per evitare di entrare in un prolungato periodo di incertezza", precisano i leader. Inoltre non ci sara' "alcun negoziato di nessun tipo" fra Ue e Regno Unito prima che il governo britannico notifichi la sua intenzione di procedere all'uscita, ribadiscono i 27 nel documento. I leader "sono profondamente dispiaciuti per il risultato del referendum" e sperano "in futuro di avere il Regno Unito come stretto partner dell'Ue". Ma, ricordano, "ogni accordo che sara' concluso con il Regno Unito come paese terzo dovra' essere basato sull'equilibrio fra diritti ed obblighi".
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Non solo Brexit, ma una riflessione sugli errori, le strategie di breve e medio periodo, e poi le banche. Con la consapevolezza che per completare il processo "servirà tempo". E' in questo clima che si sono riuniti i capi di Stato e di governo dell'Ue nel nuovo formato a ventisette, senza il premier britannico. I leader dei membri a pieno titolo dell'Ue avviano un processo di ripensamento e rinnovamento dell'Europa, che non appare semplice.Il ministro degli Affari europei della Polonia, Konrad Szymanski, a margine del summit rivela che la risposta alla Brexit sarà meno agevole del previsto. "Servirà molto tempo" per definire una risposta. Il vertice che si terrà a settembre sarà solo "un momento di riflessione" di un percorso piu' ampio. "Dobbiamo chiederci anche cosa non ha funzionato tra noi", che cosa in sostanza ha portato all'esito del referendum britannico e "individuare le correzioni opportune", spiega Szymanski. Questo implica che a partire da oggi, e anche nel vertice dei ventisette in programma a settembre, "non c'e' solo la Brexit sul tavolo, c'e' anche l'agenda delle riforme e la questione della banche". Interventi nel sistema bancario non possono essere esclusi dall'agenda visto che "l'incertezza è chiara". Quanto alle riforme, bisognerà capire che cambiamenti apportare alla nuova Unione europea. "Si impone una riflessione, ma ci vorrà tempo", ribadisce il ministro polacco. Il primo ministro del Belgio ha già avanzato la proposta di rivedere il meccanismo decisionale dell'Ue. "La mia vocazione e' per l'Europa a piu' velocità, perché con decisioni a ventisette si rischia l'immobilismo", ha detto entrando in Consiglio. Il superamento del principio del voto all'unanimità potrebbe finire sul tavolo, tra le altre cose. Szymanski evidenzia l'importanza di mantenere comunque buoni rapporti con Londra. "Abbiamo bisogno che il Regno Unito stia dalla nostra parte".
Ieri il Parlamento europeo ha approvato in seduta straordinaria la mozione per l'avvio delle procedure di uscita del Regno Unito dall'Ue. (AGI)