Boris Jonson e Michael Gove, due nuovi leader per il dopo-Cameron
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Boris Jonson e Michael Gove, due nuovi leader per il dopo-Cameron
Londra - Se David Cameron e il cancelliere dello Scacchiere, David Osborne, sono i grandi sconfitti della vittoria del 'Leave' in casa Tory, il Partito conservatore britannico ha trovato due nuovi leader che possono puntare alla successione del premier, a ottobre: Boris Jonhson e Michael Gove, diversissimi tra loro ma entrambi decisivi per l'esito di un referendum che ha scatenato una "guerra civile" nel partito che fu di Margaret Thatcher.
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Il 52enne vulcanico ex sindaco di Londra è considerato il vero vincitore del referendum: con gli studi a Eton e il suo background cosmopolita - nato a New York, figlio di un eurodeputato, con antenati francesi, tedeschi e turchi e un bisnonno ministro dell'Impero Ottomano- ha fatto da contrappeso al nazionalismo di Nigel Farage nel fronte pro-Brexit. Per molti è il nuovo leader naturale dei Tory, un personaggio riconoscibilissimo con il suo gusto per la battuta e l'aria trasandata.
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Gove, il 48enne ministro della Giustizia presidente di VoteLeave che aveva minacciato di lasciare il governo Cameron se avesse vinto il 'Remain', ha origini più umili: nato a Edimburgo e adottato da una coppia scozzese molto religiosa dopo l'abbandono da parte della madre, nel suo ufficio ha appesi i ritratti di Lenin e di Malcolm X. Lui per gli studi ha dovuto affidarsi ai sacrifici dei genitori fino all'università a Oxford e all'approdo al giornalismo e al'incarico di editorialista del Times. Nel 2005, candidato dall'amico Cameron, era stato eletto deputato e nel 2010 era stato promosso a ministro dell'Istruzione varando un'impopolare riforma del sistema scolastico che gli costò la poltrona. Da allora i rapporti con il premier si sono guastati, nonostante il nuovo incarico ottenuto lo scorso anno. La sua campagna referendaria è stata spesso sopra le righe: poche ore prima del voto si era dovuto scusare per avere paragonato gli economisti che denunciavano i rischi di Brexit ai nazisti che negli anni '30 avevano denunciato Albert Einstein.
Il terzo incomodo potrebbe essere Theresa May, il 59enne ministro dell'Interno che aveva offerto un cauto sostegno al 'Remain' ma aveva anche avvertito che a prescinere dall'esito sarebbe stato necessario rivedere le politiche sull'immigrazione. (AGI)
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