Londra - La Gran Bretagna col fiato sospeso, a 24 ore dal referendum piu' importante degli ultimi decenni. Dopo l'allarme dei giorni scorsi, le borse sembrano oggi tirare il fiato e scommettere di piu' per il "remain". Sono convulse le ultime ore della campagna elettorale, con l'inevitabile scia di polemiche come nel confronto infuocato tra l'ex sindaco di Londra, il conservatore Boris Johnson, e il suo successore, il laburista Sadiq khan, le cui posizioni in merito al voto sono contrapposte. E' di stamane l'appello del premier David Cameron: in caso di Brexit, il Regno Unito corre il rischio di restare "isolato" mentre sarebbe "piu' sicuro, piu' forte e migliore se resta nell'Europa, anche per le generazioni future".
Pechino avverte Londra, fuori dall'Ue meno appeal per gli investimenti
La sterlina e' intanto in ripresa sull'euro, e in frenata sul dollaro, mentre i mercati recuperano a meta' di una seduta poco ispirata e attendista, condizionata dalla vigilia del voto. Rimane in lieve calo solo Milano, che cede lo 0,08%. Brilla Francoforte, in rialzo dell'1,04%. Londra segna +0,66%, Parigi +0,73% e Madrid +0,59%. E se la stampa britannica sembra spaccata tra i "leave" (come The Daily Telegraph e The Sunday Times) e i "remain" (The Guardian e The Times), anche il mondo industriale appare diviso: 1.300 dirigenti britannici, inclusi gli amministratori delegati di 51 delle 100 compagnie piu' quotate dell'indice 'footsie', si appellano perche' il voto sia contro la Brexit. Le piccole imprese invece uscirebbero volentieri dalla Ue. L'Europa intanto non resta a guardare: un vertice a quattro tra i presidenti di Commissione Ue, Parlamento, Consiglio europeo e presidenza Olandese si terra' venerdi' mattina (all'alba del 24 sono previsti i primi risultati ufficiali), mentre Juncker ha gia' fatto sapere che in caso di Brexit, non si dimettera' dalla presidenza della Commissione.
Anche in Italia, il referendum britannico non lascia indifferenti i leader politici. Il premier Matteo Renzi ha richiamato, dalle colonne del The Guardian, l'attenzione sull'importanza del voto osservando che un'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea creerebbe una "Bretagna meno grande" che "andrebbe contro la stessa logica di chi vuole un'uscita" in quanto comporterebbe scegliere "l'autonomia al prezzo della solitudine, l'orgoglio al prezzo della debolezza e l'identita' per l'autolesionismo". E' intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco secondo cui la Brexit non e' un bene, "ma non bisogna fare i padroni". E in caso di Brexit, ci sara' poco da brindare: a rischio infatti, fa sapere la Coldiretti, sono anche le 'bollicine'. Va considerato che la Gran Bretagna e' diventato nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco delle spumante italiano con le bottiglie esportate che hanno fatto registrare un aumento record del 38% nel primo trimestre consentendo il sorpasso sugli Stati Uniti: ovviamente, in caso di uscita dalla Ue, si sconvolgerebbe tutto l'equilibrio dei rapporti commerciali. (AGI)