Boko Haram: Bama, 'strage di spose' e cadaveri nei pozzi
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Boko Haram: Bama, 'strage di spose' e cadaveri nei pozzi

Boko Haram: Bama, 'strage di spose' e cadaveri nei pozzi

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(AGI) - Maiduguri (Nigeria), 19 mar. - Atrocita' e orrore aBama, seconda citta' del Borno, dove il gruppo terroristiconigeriano Boko Haram ha disseminato violenze durante il periodoin cui ha preso il controllo, dal settembre 2014. Gli orrorisono venuti fuori ora, nel momento in cui i militari nigerianihanno ripreso il controllo della citta'. Pile di cadaverigettati nei pozzi, corpi mutilati ritrovati lungo il ponte sulfiume, probabile ultima fuga di alcuni ostaggi che tentavano dilasciare la citta'. Molte le storie di brutalita' raccontatedai sopravvissuti che hanno spiegato ai militari come gliestremisti aveva applicato la loro versione della leggeislamica. Intanto l'esercito continua a setacciare la citta' ea interrogare gli abitanti. Decine di donne nigeriane dellacitta', costrette a sposare gli estremisti di Boko Haram, sonostate uccise dai loro 'mariti' prima di una battaglia con letruppe della citta' a nord est della citta'. Lo riferisconoalcuni testimoni. Tra questi, Sharifatu Bakura, 39 anni, madredi tre figli, moglie di un combattente ucciso dai militantiquattro mesi fa ma 'risparmiata' da un matrimonio forzatoperche' visibilmente incinta. La donna ha affermato che gliattivisti islamici sapevano di un immediato attacco militare eavevano timore di essere uccisi o che le loro mogli sarebberostate date in sposa ai soldati o ad altri cosiddetti noncredenti. Hanno deciso quindi di fuggire verso la vicina citta'di Gwoza ma prima di abbandonare il campo, hanno deciso diuccidere le proprie mogli. A pochi giorni dalla liberazione,intanto, la citta' nigeriana al confine con il Chad, GamboruNgala, e' stata nuovamente attaccata dagli islamisti di BokoHaram che, presumibilmente, ne hanno ripreso il controllo.Nell'attacco sono rimasti uccisi 20 civili. Lo rendono notofonti locali secondo cui gli abitanti della cittadina aveva perlo piu' abbandonato le loro case per rifugiarsi nel villaggiodi Kushiri, in Camerun, e questo avrebbe permesso ai milizianidi agire indisturbati. .
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