Tutti contro Joe Biden contro nel secondo dibattito tv del nuovo round con 10 candidati democratici per la nomination alla Casa Bianca. A Detroit l'ex vicepresidente ha retto bene all'assedio e ha restituito qualche colpo soprattutto alla senatrice Kamala Harris, apparsa meno brillante del precedente confronto che aveva stravinto. Tra i più positivi ci sono stati l'ex ministro di Obama Julian Castro e il senatore nero Cory Booker. Bene anche l'outsider Andrew Yang. Nuova delusione, invece, per il sindaco progressista di New York Bill de Blasio.
Come era prevedibile, il confronto Biden-Harris è stato il fulcro del dibattito. "Vacci piano con me, bambina", ha chiesto l'ex vice di Obama al momento della stretta di mano. Se nel precedente confronto, la senatrice della California lo aveva attaccato sul razzismo, stavolta lo scontro è stato sul rafforzamento dell'Obamacare.
Biden ha definito troppo costoso il piano 'Medicare for All' della Harris senza trovare una replica convincente su come verrebbero reperiti i fondi. La politica sull'immigrazione è stato l'altro tema centrale della serata trasmessa dalla Cnn. Nel momento in cui, ricordando le 800 mila rimpatri nei primi due anni del governo Obama, uno dei moderatori ha chiesto a Biden se da presidente supererebbe quel numero e lui ha risposto con un secco "assolutamente no", in sala alcune persone si sono alzate e hanno cominciato a urlare "3 milioni" per ricordare il numero totale di espulsioni fatte con Obama.
Dopo aver detto che "chi supera illegalmente il confine andrebbe rimandato indietro, ma non con i metodi di Trump", Biden è finito al centro degli attacchi degli altri candidati, a cominciare da Cory Booker, Bill de Blasio e Julian Castro. "Sembra che qualcuno di noi abbia imparato la lezione", ha detto Castro, che ha fatto parte del governo Obama, "e qualcuno no. Serve fegato per affrontare questo tema".
De Blasio ha incalzato Biden: "Quando eri vicepresidente sei andato da Obama a dirgli che era un errore o no?". Biden ha risposto che non avrebbe reso pubblico il consiglio che aveva dato al presidente. E a quel punto è toccato a Booker attaccarlo: "Citi Obama più di tutti in questa campagna - gli ha rimproverato - poi però rivendichi la discrezione quando ti conviene".