I newyorkesi, si sa, sono gente tosta. Poco inclini ai facili entusiasmi, molto meno sempliciotti dell'americano medio e decisamente più disincantati. Al punto da lasciarsi contagiare dalle mode, senza però cedere alla ragion pratica che può disintegrarle nel volgere di una notte. Come è successo con le bici elettriche. Adorate dagli ambientalisti e da squadroni di pony express, sono odiate dagli abitanti di New York, proprio perché non sono né carne né pesce. Ossia: sono maneggevoli e agili come biciclette, ma veloci come scooter. In una città in cui muoversi silenziosamente o facendo rumore può fare la differenza tra la vita e la morte.
Dall'amore all'odio
Le disponibilità di biciclette elettriche a basso costo ha reso la vita molto più facile per le legioni di addetti alla ristorazione di New York, ma la festa potrebbe finire con il nuovo anno. Il municipio, guidato dal democratico Bill de Blasio ha annunciato un giro di vite sulle e-bike, come riporta il Guardian.
La legge è criptica in materia: le biciclette sono legali da possedere e vendere, ma guidarle per strada può costare una multa fino a 500 dollari. Già in autunno de Blasio aveva annunciato che, a partire dal 2018, le aziende che utilizzano i dipendenti muniti di bici elettriche sarebbero state multate di 100 dollari per la prima infrazione e 200 per ognuna di quelle seguenti. L'obiettivo è non limitarsi a punire i ciclisti, spesso immigrati poveri che usano la e-bike come strumento di lavoro, ma le imprese che fanno finta di niente e lasciano che sia il gradino più basso della scala a prendersi la legnata.