"Perché svelai il dossier su Hillary". La difesa del capo dell'Fbi

James Comey al Senato difende "una scelta difficile ma giusta" che potrebbe aver favorito la vittoria di Trump. E parla ancora di interferenze del Cremlino

"Perché svelai il dossier su Hillary". La difesa del capo dell'Fbi

"Una scelta difficile ma giusta". Il direttore dell'Fbi, James Comey, ha difeso con forza in Senato la decisione di rivelare in piena campagna elettorale l'avvio di un'inchiesta sul caso 'emailgate' che aveva colpito Hillary Clinton, decisione che potrebbe aver contribuito a favorire la vittoria del candidato repubblicano Donald Trump.  

Durante l'audizione, Comey ha affermato che sarebbe stato "catastrofico" celare l'apertura di una nuova indagine sull'utilizzo di server privati per l'invio di email fatto da Clinton quando era segretario di Stato. "Dovevo scegliere se parlare o tacere", ha affermato. E se parlare sarebbe stato "davvero negativo", nascondere l'inchiesta, sarebbe stato "catastrofico". "Non posso tener conto neppure per un secondo di quali fortune politiche possano venir colpite", ha affermato. Comey rese noto il dossier lo scorso 28 ottobre, ovvero 11 giorni prima delle elezioni, perché l'Fbi riteneva di aver scoperto qualcosa che poteva spiegare la scelta dell'allora capo della diplomazia Usa. Alla fine, ha ammesso Comey, non è emerso nulla. Il giorno prima, sia Clinton che Trump avevano criticato l'operato di Comey. L'ex first lady lo ha accusato di avergli fatto perdere le elezioni mentre per il presidente in carica, Comey "è la cosa migliore che sia capitata a Hillary Clinton" perche' le avrebbe garantito immunità rispetto a diverse azioni scorrette.

"Del Russiagate parlerò a indagini chiuse"

Pressato dai senatori sulla maggior riservatezza con cui sta gestendo l'attuale inchiesta sui presunti rapporti tra l'entourage di Trump e la Russia, Comey si è limitato a confermare l'apertura del dossier, segnalando che non dirà nulla fino a quando l'indagine non sarà completata. Nondimeno, secondo il capo dell'Fbi, il problema di interferenze del Cremlino nella politica statunitense esisterebbe. "Penso che una delle lezioni imparate dai russi sia che questo funziona" e "rappresenta una delle piu' grandi minacce al mondo, considerando le loro capacità", ha dichiarato Comey di fronte alla Commissione Giustizia, che formalmente lo aveva convocato per discutere dell'attentato terroristico contro il convegno sulle vignette di Maometto a Garland, periferia di Dallas, in Texas, nel maggio del 2015, ma il discorso si è immediatamente spostato sul cosiddetto 'Russiagate', sul quale ha aperto un'indagine separata la Camera dei Rappresentanti, che ha sentito Comey il giorno prima della sua convocazione in Senato. L'audizione alla Camera si è svolta però a porte chiuse.