New York - L'inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, ha denunciato che "1uesti sono giorni agghiaccianti, tra i peggiori da quando è iniziato il conflitto in Siria" . "Il deterioramento della situazione ad Aleppo sta raggiungendo nuove vette di orrore", ha avvertito intervenendo alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. Il diplomatico italo-svedese ha espresso "delusione" per il mancato accordo sulla ripresa del cessate il fuoco del 9 settembre meduiato da Usa e Russia ma ha assicurato che non lascerà l'incarico: "Se mi dimettessi, vorrebbe dire che la comunità internazionale sta abbandonando la Siria, che l'Onu sta abbandonando la Siria - ha spiegato - non manderemo questo segnale".
Su Aleppo, De Mistura ha spiegato che è "impossibile fare una stima a causa del caos che regna", ma nella parte orientale della città sono assediate 275.000 persone. Poi ha esortato il Consiglio di sicurezza a sviluppare "un nuovo corso di azione per far rivivere il cessate il fuoco in Siria".
Intanto in Siria si continua a morire.Jet del regime siriano e russi hanno bombardato i quartieri della zona est di Aleppo, controllati dai ribelli, causando almeno 23 morti. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale elicotteri del regime hanno lanciato barili-bomba sui quartieri di Al Halak e Al Sakhur. Inoltre aerei da combattimento, che non si sa se appartengano a Siria o Russia, hanno attaccato i quartieri di Al Ansari, Al Zabdia, Al Fardus, Al Moyasar e Bustan al Qasr.
Le forze russe e siriane hanno bombardato anche il campo profughi palestinese di Handarat, alla periferia nord di Aleppo, dopo che i ribelli ne avevano ripreso il controllo. Lo hanno riferito sia l'esercito siriano che i ribelli, i quali hanno denunciato l'utilizzo di bombe al fosforo da parte delle forze di Damasco: "Il bombardamento ha bruciato i nostri veicoli". Sabato mattina le forze del regime siriano avevano preso il campo, ma in serata i ribelli avevano lanciato una controffensiva recuperandone il controllo. L'esercito è sostenuto da milizie appoggiate dall'Iran, dal gruppo sciita libanese Hezbollah e da una milizia palestinese, nota come "Gerusalemme Palestina". Si tratta di un campo in posizione strategica perché si affaccia sulla cosiddetta strada del Castello.
I ministri degli Esteri del cosiddetto Quint (Italia, Usa, Germania, Francia e Gran Bretagna) insieme al capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, hanno chiesto alla Russia di "mostrare la sua volontà" di salvare il cessate il fuoco in Siria. In un comunicato congiunto al termine di una riunione sabato pomeriggio presso la Fletcher School di diplomazia e diritto della Tufts University, vicino Boston (Massachusetts), i capi delle diplomazie (tra cui, Paolo Gentiloni) hanno chiamato in causa direttamente l'alleato siriano: hanno sollecitato l'appoggio russo perché gli aiuti umanitari arrivino a destinazione e si creino le condizioni per la ripresa dei colloqui, guidati dall'Onu, sulla transizione politica nel Paese. (AGI)