XINHUA ATTACCA: AMERICA IRRESPONSABILE SUL DEBITO

Pechino, 29 lug.- Duro attacco dei media ufficiali cinesi alle indecisioni del Congresso americano sull'innalzamento del tetto del debito pubblico USA: "La più grande economia del mondo è stata sequestrata dai politici statunitensi, che si stanno mostrando pericolosamente irresponsabili" si legge in un commento pubblicato ieri dall'agenzia di stampa Xinhua, controllata dal governo di Pechino.
"Si può sostenere che il tiro alla fune al quale stiamo assistendo
costituisca una questione interna agli affari dello Zio Sam - continua la Xinhua- dato che il debito degli Stati Uniti non è ancora andato in default. Tuttavia, la parte peggiore di tutta la storia è che il benessere di molte altre nazioni è messo a repentaglio dalla lotta tra i repubblicani e i democratici".
A Washington il dibattito prosegue a nervi tesi: se i due schieramenti del Congresso USA non riusciranno a stringere un patto per aumentare il tetto del debito pubblico, attualmente fissato a 14300 miliardi di dollari, il 2 agosto prossimo gli Stati Uniti potrebbero essere incapaci di pagare tutti in conti in sospeso, e sarebbero costretti a dichiarare default.
La Cina vanta le più imponenti riserve in valuta estera al mondo, che secondo le ultime stime hanno raggiunto i 3200 miliardi di dollari. Si calcola inoltre che il Dragone detenga circa 1000 miliardi di Treasury Bonds, e che di fatto circa il 70% delle riserve siano comunque costituiti da asset denominati in dollari. Da un eventuale default del debito pubblico americano, o anche da uno scenario di declassamento, gli interessi cinesi uscirebbero gravemente danneggiati.
"Se consideriamo lo status che vantano gli Stati Uniti, come prima economia mondiale e come detentori della valuta di riserva più usata al mondo, la partita che si sta giocando a Washington è pericolosamente irresponsabile - prosegue il commento dell'agenzia di Stato cinese - e c'è il rischio di strangolare non solo la fragile ripresa americana, ma anche la ripresa mondiale. Le nazioni in via di sviluppo sarebbero investite da un'altra drammatica tempesta e l'economia mondiale sprofonderebbe ancora una volta nella recessione come avvenuto nel 2008, sempre per colpa degli Stati Uniti. Con la differenza che stavolta potrebbe essere ancora peggio. È giunto il momento che l'America abbandoni la sua dipendenza dal debito e ritorni a quella regola del comune buonsenso secondo la quale nessuno può vivere al di là delle proprie possibilità".
La State Administration of Foreign Exchange, l'autorità forex di Pechino, aveva diffuso giovedì un commento nel quale annunciava di voler continuare a diversificare l'impiego delle riserve, ma gli analisti del settore ricordano che la Cina ha di fatto poche alternative: al di fuori di quello statunitense, infatti, nessun mercato sembra talmente liquido da poter gestire i massicci acquisti cinesi di valuta straniera.
Negli ultimi mesi alcuni elementi sembrano indicare che la Cina stia effettivamente procedendo a una ristrutturazione delle riserve, aumentando gli acquisti di asset denominati in euro e in yen giapponesi, ma gli osservatori tendono a non enfatizzare questi segnali. Il governo cinese mantiene segrete le quote di investimento destinate alle diverse valute e le stesse stime del Tesoro americano sembrano inattendibili, dato che indicano solo il mercato di acquisto e non l'acquirente finale: la Cina, in altri termini, potrebbe benissimo continuare ad acquistare debito pubblico USA su piazze terze. Alla dipendenza americana dal debito corrisponde una dipendenza cinese dall'acquisto di debito USA. Anche davanti all'ipotesi di un default.
di Antonio Talia
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