di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 21 nov. - E' arrivato alle isole Figi il presidente cinese, Xi Jinping, per la terza tappa nel Pacifico, dopo Australia e Nuova Zelanda dopo avere preso parte al vertice del G20 di Brisbane in Australia, lo scorso fine settimana. La visita di Xi Jinping segue di pochi giorni quella primo ministro indiano, Narendra Modi, che ha ricevuto un'accoglienza da rock star, per i forti legami con una grossa parte della popolazione locale, circa il 40%, di origini indiane, e si è impegnato a promuovere gli scambi bilaterali e ha aperto una linea di credito da settanta milioni di dollari per la realizzazione di una centrale energetica. Xi incontrerà, domani, i leader regionali in una sorta di "mini-summit" del Pacifico come già accaduto nei giorni scorsi per il primo ministro indiano.
Xi Jinping incontrerà a Suva, la capitale, il primo ministro dell'isola, Voreqe Bainimarama, eletto a settembre scorso dopo otto anni di dittatura militare, e i leader di otto nazioni del Pacifico con cui la Cina ha legami diplomatici e che rappresentano uno dei più grandi blocchi di voti alle Nazioni Unite (oltre alle Figi, Papua Nuova Guinea, Vanuatu, Micronesia, Samoa, Tonga, Isole Cook e Niue). L'incontro con i leader di queste piccole isole, che insieme formano una superficie inferiore al 5% dell'intero territorio cinese, ha importanza anche sotto il profilo militare, come possibili basi navali per la Cina, che sta investendo per un ruolo più ampio nel Pacifico, lontano dalle coste dei mari che bagnano il Paese, segnate dalle polemiche per le rivendicazioni territoriali con Vietnam e Filippine.
In un articolo a sua firma comparso sul quotidiano Fiji Times, il presidente cinese ha sottolineato l'importanza dell'amicizia tra la Cina e le isole del Pacifico: Pechino, ha sottolineato il presidente cinese, considera i diritti di tutti i Paesi della comunità internazionale sullo stesso piano, senza riguardo verso le dimensioni territoriali degli stessi. La visita nella Figi dovrebbe rivelare accordi di investimenti cinesi nel settore delle infrastrutture e dell'educazione e rappresenta l'impegno cinese verso quei Paesi per cui Pechino sta mettendo in atto una strategia di "diplomazia di periferia lontana", termine che indica l'importanza strategica dei Paesi geograficamente più lontani da Pechino, con cui usare un "tocco delicato" nei rapporti diplomatici, come scriveva nei giorni scorsi la Xinhua in editoriale, riferendosi all'atteggiamento riservato durante le tappe australiana e neozelandese, mostrando un atteggiamento "con i piedi per terra". Xi Jinping non incontrerà invece, i leader delle nazioni indipendenti del Pacifico, come Kiribati, Marshall, Nauru o Palau, che mantengono, invece legami diplomatici con Taiwan.
In Nuova Zelanda, il presidente cinese ha siglato 17 accordi di partnership, il più importante dei quali vede al centro le due compagnie aeree di bandiera, Air New Zealand e Air China, con la possibilità in futuro di operare, da parte del vettore cinese, voli diretti nella tratta Pechino-Auckland. Nel settore bancario, in Nuova Zelanda, sono state siglate intese tra NZX e Bank of China, e nel settore tecnologico è nata invece una partnership tra il gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei e la locale Spark. La Cina è uno dei principali acquirenti dei prodotti caseari, provenienti in gran parte dal colosso mondiale Fonterra, e della macellazione neozelandese, soprattutto per le carni di manzo e di pecora.
21 novembre 2014
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