Xi: "Necessaria fiducia,Usa devono fare di più"

di Sonia Montrella
Roma, 14 feb. - Visibilità e conoscenza. Questi i frutti certi che Washington e Pechino raccoglieranno dalla visita negli Usa del vicepresidente cinese Xi Jinping, atterrato ieri nella capitale americana. Forse la trasferta statunitense dell'uomo che, con tutta probabilità, siederà il prossimo anno sulla poltrona più alta del governo cinese non basterà a sciogliere i più intricati nodi al pettine nati tra le prime due economie al mondo. Ma di sicuro servirà a Washington per osservare da vicino colui che dovrebbe guidare la Cina nei prossimi dieci anni. Da parte sua, Xi Jinping che torna negli Usa dopo 27 anni, sarà per tutta la settimana sotto i riflettori internazionali che lo seguiranno passo passo nel corso degli incontri con Barack Obama, il vice presidente Joe Biden, il segretario di Stato Hillary Clinton, il segretario alla Difesa Leon Panetta e altri funzionari americani e durante le tappe in Iowa e California. Al centro dei colloqui: i rapporti sino-statunitensi, la Siria, l'Iran, la questione nordcoreana, ma soprattutto il Pacifico, lo squilibrio della bilancia commerciale tra le due potenze che pende verso Oriente e l'apprezzamento dello yuan, temi roventi che stanno mettendo a dura prova l'intesa tra l'Aquila e il Dragone.
"Dovremmo affrontare i punti di frizione e le divergenze nell'ambito della cooperazione economica bilaterale con lo scopo di trovare una via costruttiva e positiva con cui raggiungere risultati win-win e mutuo beneficio" ha osservato il vice presidente cinese intervenuto nel corso di un meeting di apertura cui ha preso parte anche l'ex segretario di stato Henry Kissinger. Per Xi Jinping alla base di tutto deve esserci la fiducia, "una fiducia reciproca che va accresciuta. E, in questo senso, gli Stati Uniti devono fare di più". "Auspichiamo che gli Usa riescano a vedere la Cina in una prospettiva oggettiva e razionale" ha proseguito. "Ci auguriamo inoltre che adottino misure concrete in grado di promuovere la fiducia reciproca e attraverso cui gestire in modo discreto e opportuno quelle che sono le questioni di particolare interesse per la Cina".
Poi il numero due di Pechino ha osservato: "questo è un anno di elezioni per gli Stati Uniti. Mi auguro che ciò non abbia un impatto negativo nei rapporti sino-statunitensi". In particolare la rivalutazione dello yuan -necessaria secondo i legislatori statunitensi poiché una moneta sottostimata come lo è il RMB garantisce un vantaggio sleale sull'import-export – è nel mirino della campagna elettorale dei repubblicani che accusano Obama di aver avuto un atteggiamento troppo morbido nei confronti del Gigante asiatico.
Quanto agli attriti nelle acque del Pacifico, Xi aveva dichiarato in un'intervista scritta al Washington Post prima del suo arrivo che "Nell'Oceano Pacifico c'è abbastanza spazio per la Cina e per gli Usa, e non va dimenticato che ciò che preoccupa maggiormente le nazioni asiatiche è la prosperità economica. In un periodo in cui si cerca soprattutto pace, stabilità e sviluppo, dare deliberatamente priorità all'agenda della sicurezza e aumentare la presenza militare non è affatto ciò a cui le nazioni della regione sperano di assistere".
Intanto, in attesa di accendere i microfoni nella Casa Bianca per i colloqui tra Xi e Obama, la stampa americana si scatena alla ricerca di quante più informazioni possibili sul probabile futuro presidente cinese. New York Times e Washington Post, in particolare, ne tracciano un accurato identikit attraverso l'opinione di esperti e biografi cinesi.
RITRATTO DI XI JINPING, L'UOMO DEL POPOLO
Xi Jinping aveva solo 9 anni quando suo padre Xi Zhongxun, uno dei padri della rivoluzione, fu epurato dal partito dallo stesso Mao Zedong cui non era andato giù un libro che egli aveva scritto. Il vecchio Xi fu arrestato e trascorse i successivi 16 anni in un campo di lavoro mentre la sua famiglia precipitava nella povertà. "Nel periodo della Rivoluzione Cultuale, il quindicenne Xi Jinping fu bandito dal povero villaggio nel nord della Cina in cui per sei anni aveva lavorato come contadino, cibandosi di solo pane di grano di scarto e dormendo in un letto infestato da pulci" si legge in uno stralcio della biografia sul numero 2 di Pechino pubblicata dall'editore cinese tradotta e riportata dal New York Times.
"Il suo passato di sofferenze lascia immaginare che Xi si distinguerà come il politico dalla parte del popolo. Ed effettivamente la stessa opinione pubblica si aspetta che il vice presidente segua le orme del padre, il quale una volta riabilitato non solo si rese determinante nella realizzazione delle riforme economiche, ma non esitò a manifestare più volte la sua opposizione alla soppressione delle rivolte studentesche di Tian'anmen del 1989".
Tale padre, tale figlio? Quanto pesa la figura di Xi Zhongxun sul vice presidente cinese? Quali caratteristiche in comune e quali divergenze tra i due? E quanto le disgrazie del padre si riflettono sulla visione politica del figlio? "Interrogato direttamente su quest'ultimo punto, Xi ha preferito non rispondere" si legge sul Washington Post. Il quotidiano rivela poi che, in un colloquio privato con Joe Biden avvenuto lo scorso agosto in occasione della visita in Cina del vice presidente americano, Xi aveva parlato del trauma dell'epurazione da parte di Mao. Ad oggi ancora, o forse soprattutto, i dettagli sulla vita di Xi Zhongxin costituiscono un un argomento sensibile. "Tracciare una linea ufficiale dei principali avvenimenti della vita di Xi Zhongxun è sempre più difficile" ha riferito al Washington Post Jia Juchuan, storico del partito comunista cinese cui è stato affidata la stesura di una biografia sul padre della rivoluzione. Jia ha già pubblicato nel 2008 un primo volume che copre la vita di Xi Zhongxun fino al 1949, ma la pubblicazione del secondo volume, sebbene sia stato terminato tre anni fa è ancora in fase di stallo.
Per il probabile futuro presidente della Cina, essere figlio di Xi Zhongxun è un'arma a doppio taglio. Se da una parte collega il leader con il passato più glorioso del PCC, dall'altra lo espone alle critiche da parte di un'opinione pubblica che mostra sempre più risentimento verso i principi rossi: l'ala del partito formata dai figli degli ex padri della rivoluzione e di cui fa parte Xi. "I membri di questa aristocrazia della rivoluzione hanno molte responsabilità in termini di immagine" spiega Cheng Li, esperto di politiche cinesi all'Istituto Brookings di Washington. Tuttavia, stando alle fonti biografiche, Xi Jinping è tutt'altro che un 'principino' nel senso dispregiativo del termine: "Xi è famoso per la sua rettitudine e i suoi parenti non sono certo noti per essere dei milionari" sostiene il biografo Jia Juchuan. "E' stato cresciuto con i valori della parsimonia. Il padre voleva che facesse il bagno dopo di lui nella stessa acqua" racconta Jia. Lo stesso Xi Jinping, in un'intervista televisiva raccontò di aver indossato per un periodo della sua vita alcuni vestiti a fiori 'ereditati' dalla sorella maggiore. "Ha le migliori qualità del padre" sostiene il biografo. "Esistono due Xi Jinping" osserva Gao Wenqian, che per anni si è dedicato alla raccolta di fonti ufficiali e documenti segreti del partito per la stesura della biografia di Zhou Enlai, ora bandita in Cina. "Uno ha i geni del padre nel sangue, l'altro è il Xi Jinping che vediamo e che molto probabilmente governerà la Cina nei prossimi dieci anni. E l'uno non può prescindere dall'altro". Ma la domanda che si pongono esperti, accademici e osservatori è se tra le eccellenti qualità ereditate dal padre figura anche la sua visione politica o se le vicende di Xi Zhongxun hanno convinto il vice presidente del fatto che la prudenza è la via migliore per sopravvivere.
Inflazione, rivolte e economia a rilento: l'eredità di Xi Jinping. Se tutto andrà come previsto dai politologi e dagli esperti, prima della fine dell'anno Xi Jinping sarà nominato prossimo presidente della Cina per poi succedere formalmente a Hu Jintao nel marzo del 2013. Più talentuoso del tecnocrate Hu, che batte anche nella gara della personalità più brillante, Xi si ritroverebbe (il condizionale è ancora d'obbligo) ad ereditare un Paese in cui la corruzione è rampante e la forbice tra ricchi e poveri si allarga sempre di più. Non solo. La crescita economica ha dato ampio respiro a Hu Jintao, Xi Jinping non sarà così fortunato, osserva il New York Times. "L'economia sta dando segni di stallo, la bolla speculativa del settore immobiliare rischia di esplodere e il sistema finanziario è minato da irregolarità e debiti delle amministrazioni locali. Non frattempo, le proteste contro la corruzione dei funzionari e le ingiustizie sociali si sono intensificate e le risorse naturali vengono costantemente depredate senza tenere in considerazione il futuro delle prossime generazioni". "Per Xi Jinping- continua il NYT - la non azione non è un opzione". Al contrario, dovrà combattere la corruzione, migliorare la rete di protezione dei contadini e dei lavoratori migranti e rinverdire le imprese private. E chissà che - sottolinea ancora il quotidiano - l'esperienza del padre, bandito per un libro, non faccia comprendere a Xi l'importanza della libertà di espressione.
ARTICOLI CORRELATI
PER XI JINPING VISITA "CRUCIALE" NEGLI USA
Pechino, 13 feb.- Al via la visita di Stato del vice presidente cinese Xi Jinping negli Stati Uniti. Il numero due di Pechino atterrerà a Washington nel pomeriggio di lunedì (ora americana) e rimarrà per un paio di giorni nella capitale americana, dove incontrerà il presidente Barack Obama e il vicepresidente Joe Bide. CONTINUA
ARTICOLI CORRELATI SUCCESSIONE POLITICA
Xi Jinping. La sua storia americana (con China Files)
Soft power, Hollywood e riforme culturali. Ma ricordiamo Deng con ilcappello da cowboy e Nixon con le bacchette. Il carisma di un leadersarà sempre legato a un gesto o a una frase; tanto più se tocca quellecorde che fanno vibrare sentimenti, amicizie, ricordi. Il ritratto delprobabile futuro leader della Cina: Xi Jinping Continua
La leadership invisibile del presidente Hu (con China Files)
Abitudine, passo felpato e Partito comunista. Ecco ciò checontraddistingue Hu Jintao, il Presidente uscente della Repubblicapopolare cinese. Silente, tecnocrate e fedele alla linea. Il ritrattodel più giovane funzionario a entrare nel Comitato centrale delPolitburo, un "democristiano con caratteristiche cinesi".Continua
Li Keqiang. Candidato premier per un pelo (con China Files)
Li Keqiang ha una buona preparazione intellettuale, ha respiratoun'aria più liberale negli anni universitari e ha l'appoggio, dasempre, di Hu Jintao. Il profilo dell'attuale vice premier, "Treincendi Li", candidato a sostituire Wen Jiabao dal 2013. Continua
©Riproduzione riservata