di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 17 nov. - La Cina non utilizzerà mai la forza per raggiungere i propri scopi, compresa la risoluzione di dispute territoriali con altri Paesi nel mare Cinese Meridionale. Lo ha dichiarato il presidente cinese, Xi Jinping, in un discorso al parlamento australiano, a Canberra, dove si trova in questi giorni in visita ufficiale dopo il G20 di Brisbane. "Una rivisitazione della storia mostra che i Paesi che hanno tentato di seguire lo sviluppo con la forza hanno inevitabilmente fallito" ha dichiarato il presidente cinese. Sabato scorso, a margine del summit del G20, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, aveva rinnovato l'impegno statunitense in Asia e aveva puntato il dito contro le "dispute territoriali" in corso nella regione che "minacciano di sfociare in un confronto".
Pur senza citarla esplicitamente, Barack Obama aveva ricordato alla Cina che l'area del Pacifico resta prioritaria per gli Stati Uniti, che restano impegnati nella difesa dei propri alleati asiatici. Dopo l'apparente idillio con l'omologo Xi Jinping a Pechino, il numero uno dela Casa Bianca a Brisbane ha sostenuto che "le nazioni ed i popoli hanno il diritto di vivere in sicurezza e pace e che ogni efficace sistema di sicurezza per l'Asia non debba basarsi su sfere di influenze (la posizione di Pechino), o coercizioni, intimidazioni in cui grandi nazioni prevaricano le piccole ma solo su alleanze di reciproca sicurezza, sul diritto internazionale e su norme che siano di sostegno alla pacifica risoluzione di dispute".
Tra i pericoli concreti che possono minacciare i progressi dell'Asia Obama ha indicato il programma nucleare e missilistico nordcoreano, le dispute territoriali (altro riferimento indiretto alle rivendicazioni che vedono la Cina contendere una sterminata serie di le isole del Mar Cinese Meridionale a Giappone, Filippine, Vietnam e Taiwan): "Sono qui oggi per dire che la leadership americana nella regione Asia-Pacifico restera sempre un punto centrale della mia politica estera".
La Cina ha questioni di sovranità in sospeso su alcune isole o gruppi di isole nel Mare Cinese Meridionale con Vietnma e Filippine, che hanno contribuito negli ultimi mesi a fare salire la tensione, soprattutto con il Vietnam, dove si sono tenute manifestazioni anti-cinesi nel maggio scorso. Xi Jinping ha poi ricordato che finora la Cina ha trovato una soluzione a dodici su quattordici questioni in sospeso e "continueremo a lavorare in questa direzione", ha affermato il presidente cinese, per "mantenere la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte marittime, e garantire pace, tranquillità e cooperazione lungo i confini marittimi".
17 novembre 2014
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