XI A WESTMINSTER, SEMPRE PIU' INTERDIPENDENTI

Di Eugenio Buzzetti

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Londra, 20 ott. - "E' giusto dire che la Cina e la Gran Bretagna sono sempre più interdipendenti e stanno diventando una comunità di interessi condivisi": lo ha affermato il presidente cinese, Xi Jinping, in un discorso a Westminster, il Parlamento britannico, nel suo primo giorno di visita ufficiale a Londra. "Sono già profondamente colpito dalla vitalità delle nostre relazioni e dalla profonda amicizia tra i nostri due popoli", ha aggiunto.

 

Xi in Gran Bretagna accordi per 46 mld di dollari

 

Pechino, 20 ott. - Giornata di grandi cerimonie per Xi Jinping, oggi a Londra, per il via ufficiale alla visita di Stato del presidente cinese, accompagnato dalla moglie, Peng Liyuan in cui è prevista la firma di accordi per un valore complessivo di 46 miliardi di dollari. La coppia è stata ricevuta a Buckingham Palace dalla regina Elisabetta II e dal principe consorte Filippo di Edimburgo. A mancare, invece, è il principe Charles, almeno al ricevimento: l'erede al trono ha visitato il presidente cinese questa a mattina al Mandarin Oriental Hotel e assieme a Camila Parker-Bowles incontrerà di nuovo Xi e Peng nel pomeriggio per un tè presso la sua residenza londinese, la Clarence House. Al di là delle cerimonie, la visita di Xi verterà soprattutto sugli affari, con accordi che verranno firmati nei settori dell'energia, dei trasporti, dell'aerospazio, dell'istruzione, della sanità e della finanza, con l'emissione del primo bond in Renminbi su un mercato occidentale. Anche nel greggio, si vedranno accordi importanti, con una prevista alleanza strategica tra British Petroleum e China National Petroleum Corporation, il gigante statale cinese dell'energia.
 
Al centro dell'attenzione nelle ultime settimane è stato l'investimento cinese nella centrale nucleare di Hinkley Point, della quale i due maggiori gruppi del nucleare cinese, China National Nuclear e China General Nuclear prevedono di ottenere una quota del 33,5%, per un ammontare complessivo di otto miliardi di sterline, sulle 24,5 miliardi complessive del progetto, e che vedrà per la prima un reattore realizzato con tecnologia cinese in occidente. La visita di Xi sarà l'occasione anche per firmare l'intesa sulla tratta ad alta velocità che collegherà Londra con il nord del Paese, già oggetto di discussione nelle scorse settimane durante la visita in Cina del ministro delle Finanze di Londra, George Osborne. Difficile prevedere, invece, riferimenti al dumping nell'acciaio, dopo il taglio di circa 1200 posti di lavoro in Gran Bretagna annunciato oggi dall'indiana Tata, che ha citato la concorrenza da parte di Pechino a motivazione della scelta. Il primo ministro David Cameron ha affermato che "nessuna questione è fuori discussione" con la Cina in questi giorni, ma di parere contrario sembra il ministro degli Esteri, Philip Hammond. "Il Regno Unito non può costruire un muro intorno all'industria dell'acciaio" ha dichiarato oggi il capo della diplomazia britannica alla Bbc.
 
Per entrambi, Cina e Gran Bretagna, la visita di Xi segna l'inizio di una "epoca dorata" nelle relazioni bilaterali, fondata soprattutto sui rapporti d'affari, lasciando in disparte i temi che dividono le due nazioni, come i diritti, il rapporto con il Dalai Lama, e il futuro di Hong Kong, dal 1997 passata a regione amministrativa speciale cinese dopo 150 anni di esperienza coloniale sotto la corona britannica. Ad accogliere Xi a Londra, non sono stati soltanto la regina e il primo ministro David Cameron, ma anche centinaia di contestatori della leadership cinese e almeno altrettanti sostenitori, soprattutto cittadini di origini cinesi. Contestazioni alla visita sono arrivate sia dalle associazioni per i diritti che da Joshua Wong, l'ex volto noto del movimento di Occupy Central a Hong Kong, secondo cui gli investimenti cinesi "hanno accecato David Cameron".
 
Il tema dei diritti rimane un argomento sensibile per Pechino. Questi giorni sono stati segnati dalla vicenda dell'esposizione in Cina della Magna Charta, il documento di cui ricorre l'800esimo anniversario quest'anno, che fissava i diritti in Gran Bretagna. Le esposizioni prima in un'università di Pechino e poi in un museo di Shanghai sono state annullate nel giro di pochi giorni e in queste ore i resti del documento sono visibili soltanto al consolato britannico di Shanghai. Le polemiche, prevede la stampa britannica, avranno pochissimo spazio, o nessuno, durante la visita di Xi, e anche la stampa cinese si concentra sugli aspetti positivi del viaggio di quattro giorni del presidente cinese. "Sembra che il concetto di "epoca dorata  tra i due Paesi abbia messo alcuni a disagio", ha commentato il quotidiano Global Times sottolineando che "l'emergere della Cina non ha posto alcuna minaccia all'Europa, né la Cina ha creato problemi in Occidente. La ragione per cui ai Paesi occidentali non piace la Cina giace soprattutto nella mentalità di essere timorosi della competizione, sperando di salvaguardare i propri interessi di parte". 

 

20 ottobre 2015

 

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